Come si passa dall’essere figlio di un falegname nelle campagne vicino Manchester a uomo più ricco d’Inghilterra? Chiedere a Jim Ratcliff, 67enne di bell’aspetto e schivo alle telecamere che da qualche anno affianca al suo nome anche il titolo di “Sir”, per i servigi offerti all’economia inglese e mondiale. Un riconoscimento importante ma che nemmeno fa pesare l’undicesimo uomo più ricco al mondo che dalle campagne di Manchester si è spostato di qualche chilometro e da anni ha stabilito il suo centro di controllo a Chelsea, Londra, dove vive i suoi giorni da imprenditore insieme con la (seconda) moglie Alessia, avvocato italiano in Inghilterra da anni. Da lì il suo desiderio più profondo: la squadra di Roman Abramovich, che qualche mese fa ha anche provato a comprare da uomo di sport e “brexista” convinto, nella speranza di poter prendere per la gola il magnate russo.
Non è stato così, l’offerta da quasi 2 miliardi e mezzo di euro è stata ricacciata al mittente così Ratcliffe ha dovuto alzare gli occhi e guardare più in là dei confini nazionali. Dalla scorsa primavera è proprietario del Nizza (cento milioni di euro sull’unghia dei vecchi proprietari), squadra francese che ora ha l’obiettivo di avvicinarsi il più possibile al Paris Saint-Germain nei prossimi mesi. Difficile, ma non impossibile, in piena linea con il mantra di Ratcliffe, l’uomo che nel 1998 ha dato vita alla Ineos, azienda chimica che in vent’anni è diventata la terza più importante al mondo con fatturati alle stelle. Il patrimonio di Ratcliffe, oggi, è stimato ben oltre i 12 miliardi di euro. Buona parte di questo è destinato allo sport, di cui Sir Jim è appassionato cultore.
Per questo nel 2017 investì cifre importanti per il Losanna, in seconda divisione svizzera, sperando di poter tornare a competere quanto prima per il campionato maggiore. Ancora per questo, un anno più tardi, ha fondato il suo personalissimo team di vela (altro investimento da oltre 100 milioni) con cui spera di competere alla America’s Cup del 2021. Un visionario? Sì, ma anche uno che guarda all’obiettivo. La scorsa estate Egan Bernal ha festeggiato la vittoria del Tour de France sul palco di Parigi con sul petto la scritta Ineos, la squadra che così si chiamava da qualche mese (precedentemente Team Sky) acquistata da Ratcliffe e preparata a puntino per la competizione mondiale.
La stessa esultanza che qualche giorno fa ha potuto celebrare anche Eliud Kipchoge, keniano già campione olimpico che a Vienna ha corso la maratona in 1'59"40 diventando di diritto il più grande maratoneta di sempre. “Ho superato i limiti umani, ognuno di noi, se preparato, può raggiungere risultati impossibili” le sue parole al termine della corsa. A sponsorizzare la sua impresa proprio il portafogli di Sir Ratcliffe. Uno che ha appena cominciato a divertirsi e che il Chelsea non l’ha mica dimenticato.
A cura di Gennaro Arpaia
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