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Meteora a Roma. Leader a Leverkusen: Jedvaj, una promessa incompiuta

Ma voi, lo ricordate Tin Jedvaj? Nel 2014 non ha nemmeno vent’anni. È un difensore centrale, gioca nella Roma e viene inserito nella lista dei ‘migliori giovani nati dopo il 1993’ stilata da Don Balón. Segni particolari? Una folta chioma bionda. Lo rende inconfondibile. 

Stadio Olimpico di Roma. È il 12 gennaio di dieci anni fa. Si gioca Roma-Genoa (terminata poi 4-0). All’83’ Rudi Garcia sostituisce un intramontabile Maicon per un piccolo Jedvaj. Dove gioca oggi? A 28 anni – 29 il prossimo novembre – difende i colori del Panathinaikos, in Grecia.  

Da Roma a Leverkusen: il viaggio di Jedvaj

Una proposta che può cambiare la carriera. Passano pochi mesi dalla seconda (e ultima) apparizione in giallorosso. Quando il Bayer Leverkusen bussa alla porta della Roma. I termini per portare Jedvaj in Germania? Prestito biennale al club tedesco che poi, nel gennaio del 2015, lo acquista a titolo definitivo. E il risultato è sorprendente. Tra Bundesliga, Coppa DFB, Champions ed Europa League, Tin mette a referto 109 presenze. Numeri che sono intervallati dal prestito, annuale, nel 2019 all’Augusta

Germania e non solo. Perché nel 2014, arriva la chiamata (e l’esordio) con la prima squadra della Croazia. Niko Kovac lo fa esordire nell’amichevole contro il Cipro. Tra Europei, Mondiale e Nations League, Jedvaj chiude la sua avventura con la nazionale croata facendo registrare 26 presenze, 2 gol e un assist.  

Dieci anni dopo. Sembra una vita fa. Da Roma…a Roma. Tin non ha più parlato della sua avventura in Italia. Ma scavando nel profondo, alcune parole rimbombano ancora nella testa dei tifosi giallorossi. “Voglio riportare il club in Europa” aveva affermato nel giorno della sua presentazione. 
L’epilogo, però, fu ben diverso. Jedvaj non portò la Roma in Europa. Anzi: ci andò da solo.

Russia, Grecia e non solo: ‘Sretan put!’

È il 2021. Tin non è più quel ‘talento da tenere d’occhio’ e – dopo sette lunghi anni – lascia la Germania: c’è il Lokomotiv Mosca ad attenderlo. In Russia, la stagione 21/22 si chiude con 25 presenze tra campionato ed Europa League. Ma nemmeno il tempo per disfare le valigie che – nel gennaio del 2023 – saluta la Prem’er-Liga e accetta il prestito negli Emirati Arabi, all’Al-Ain. Quindi il ritorno in Russia e il secondo prestito. Questa volta in Grecia, al Panathinaikos, dove diventa un punto fermo nell’undici di Fatih Terim

Una storia come tante. L’esposizione di un talento mai sbocciato. Dai cancelli di Trigoria alla maglia della nazionale croata: ‘Sretan put!’, Tin Jedvaj.

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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