Ardon Jashari
Ardon Jashari, nuovo centrocampista del Milan, si presenta ai tifosi rossoneri in conferenza stampa. Le sue dichiarazioni
Inseguito per più di un mese, Ardon Jashari è finalmente diventato un calciatore del Milan nelle scorse settimane. Il centrocampista svizzero, arrivato dal Club Bruges al termine di una vera telenovela di mercato, si è presentato ai tifosi rossoneri in conferenza stampa.
Il nuovo numero 30 del Milan non ha nascosto l’entusiasmo per la sua nuova avventura: “Le sensazioni sono incredibili, il Milan è un sogno che si realizza per me e anche per la mia famiglia. Sono arrivato da poco ma tutti mi hanno accolto molto bene. Per me è un onore indossare la maglia rossonera, un orgoglio. La storia del Milan parla da sola, qua sono passati tanti campioni“.
Cresciuto nel settore giovanile del Lucerna, lo svizzero ha proseguito raccontando la lunga trattativa: “È stato un periodo abbastanza lungo, fin dai primi contatti con Tare la mia volontà era chiara e lui mi ha sempre supportato. Sapevo sarebbe stata una trattativa difficile, ero un giocatore importante per il Club Brugge. Ci voleva pazienza, io avevo dato la mia parola alla società rossonera. Ringrazio anche Ibrahimović. La passata stagione in Belgio è stata importante, mi sono solo concentrato nel finire al meglio, poi il mio procuratore ha iniziato a parlarmi della possibilità del Milan. Paragone con De Ketelaere? No, l’unico punto in comune è l’aver giocato al Club Brugge. Al Milan la pressione è normale e non mi spaventa, lavorerò al massimo e darò tutto per ripagare la fiducia del Club e far felici i tifosi“.
Sul rapporto con Massimiliano Allegri: “Con staff e compagni l’impatto è stato molto positivo. Allegri mi è subito sembrato un allenatore vicino ai giocatori, lo ringrazio per le bella parole su di me dopo Dublino. Si percepisce una grande armonia nello spogliatoio, mi ha impressionato. Poi c’è il campo, e in campo vogliamo vincere perché il Milan lo merita. Voglio dare il mio contributo e trasmettere il mio fuoco alla squadra. Spesso vince la squadra che lo vuole di più. A Dublino mi sono sentito libero di giocare, ero fermo da tanto ma ci tenevo a dare una buona impressione. Ho ampi margini di miglioramento. Ruolo? Deciderà Allegri, in carriera per caratteristiche ho giocato sia da 6 che da 10, posso dare il mio contributo sia in fase difensiva che offensiva. La cosa più importante è non prendere gol, ma ovviamente mi piace anche fare assist e segnare“.
Il centrocampista del Milan ha continuato svelando un suo punto di riferimento particolare: “Il mio giocatore preferito del Milan era Pirlo. Ho una storia simile a lui, ha iniziato da numero 10 e pure io. Poi è arrivato qui e ha giocato dai playmaker. Anch’io ho iniziato da trequartista e ora gioco più indietro. E’ stato una grande fonte di ispirazione per me. Ovviamente siamo giocatori diversi, io metterò in campo il mio stile di gioco“.
Sul rapporto con Modric, invece, Jashari ha dichiarato: “In questo club ci sono stati giocatori fantastici e sono orgoglioso di indossare la loro stessa maglia. Modric ha tanta esperienza, questo mi può aiutare tanto ogni giorno. Cercherò di divertirmi e godermi di giocare con lui e poi cercherà di crescere con lui. Quando ero piccolo sono venuto a vedere il Milan contro il Barcellona. Ho sempre sognato di fare il calciatore e sono cresciuto con queste due squadre. Faccio fatica a trovare le parole giuste per farvi capire cosa provo ad essere qui“.
Ardon Jashari ha parlato del derby con l’Inter, mandando già un segnale ai nerazzurri: “Io ho sempre voluto venire al Milan. Appena ho saputo dell’interesse non ha avuto dubbi. Anche se ci fossero state altre squadre italiane interessate io volevo solo il Milan. So quanto il derby sia importante per i tifosi, daremo tutto per battere l’Inter“.
La conferenza stampa del nuovo centrocampista rossonero si è conclusa parlando degli obiettivi personali e di squadra per questa stagione: “Ogni giocatore ama fare gol e assist. Io cercherà di aiutare la squadra in entrambe le fasi, poi penserò a gol e assist. Non è importante se faccio io o i miei compagni, l’importante è vincere. Le ambizioni sono molto alte. L’obiettivo è vincere le partite e se vinci le partite poi vinci i trofei“.
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