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Italia, il significato dell’esultanza di Retegui

Un colpo di testa su calcio d’angolo per sbloccare il risultato contro Malta e segnare il secondo gol in due partite con la maglia azzurra. E come contro l’Inghilterra, l’esultanza di Mateo Retegui è stata la stessa. 

 

 

L’attaccante del Tigre ha mostrato il suo modo di festeggiare tradizionale. Quello che ormai è diventato una piacevole consuetudine per i tifosi del Matador nell’ultimo anno e mezzo con 29 gol in 51 presenze del classe 1999, che dopo aver depositato la palla in rete di solito compone una M con le mani. Un’abitudine a cui si stanno abituando anche i tifosi azzurri. Si tratta dell’iniziale del suo nome, ma è una dedica alle due donne della sua famiglia: mamma María e la sorella Micaela, entrambe unite dalla passione per l’hockey sul prato. 

 

 

María ha vinto il Mondiale con la nazionale junior nel 1993 a Terrasa, in quella  squadra che ha dato vita al mito de Las Leonas. La sorella maggiore invece gioca tuttora nella nazionale di hockey sul prato dell’Argentina con cui ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi estive del 2020. 
Nel 2019 è stata convocata nella nazionale maggiore femminile e ha vinto una medaglia di bronzo alle Olimpiadi giovanili del 2014 a Nanchino e una medaglia d’oro ai Giochi Panamericani del 2019, ai quali ha partecipato anche Mateo con l’Argentina Sub-20: quella è stata l’unica occasione in cui l’attuale centravanti azzurro ha indossato la maglia albiceleste. 

 

 

Con la sorella c’è un legame forte, testimoniato anche dal post pubblicato su Instagram dopo l’esordio al Maradona: “Mio idolo in questa e in tutte le vite! Devi avere coraggio per inseguire i sogni. Non ho più parole da aggiungere, non hai limite! Mostrandoci ancora una volta che nulla è impossibile, che le occasioni nella vita non si perdono, che con la perseveranza le cose prima o poi accadono. La felicità e l’orgoglio che provo non so più come esprimerle. Grazie per averci permesso di goderci questa bellissima follia con te. Sempre, ovunque ci sarò”.

Mattia Zupo

Giornalista pubblicista e studente in Scienze Umanistiche per la Comunicazione. Fiorentino nato a Fiesole nel 1996. Notti magiche, quelle passate a vedere il calcio sudamericano, dove il talento e la garra prevalgono sulla tattica. Uno sguardo al futuro e uno al passato alla ricerca di storie legate al fútbol.

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