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Dal fallimento Mondiale all’Europeo: sulla strada dell’Italia c’è ancora la Macedonia

“È destino” avranno pensato in molti quando hanno scoperto che sulla strada per la qualificazione all’Europeo 2024 ci fosse ancora una volta la Macedonia del Nord. La stessa Nazionale che ci ha fatto vivere momenti (sportivamente) tragici a marzo 2022, quando un gol di Trajkovski nel secondo tempo ci eliminò dal Mondiale per la seconda volta consecutiva. Ora, però, è cambiato tutto: allenatore, tempi, gioco e anche, diversi, giocatori.

 

Dal fallimento Mondiale all’Europeo: le tappe

Dopo quel 13 novembre 2017, quando a San Siro pensammo di toccare il fondo, non avremmo mai immaginato che saremmo riusciti nell’impresa di entrare nella storia negativa dell’Italia. Due Mondiali mancati consecutivamente e, negli anni successivi al 2006, non andò di certo tanto meglio. 

La svolta poi arriva il 13 agosto 2023 con la FIGC che comunica di aver preso atto delle dimissioni di Roberto Mancini. Dopo l’Europeo, infatti, “le notti magiche” avevano da tempo finito l’effetto che aveva trascinato l’Italia e gli italiani a quello straordinario 11 luglio 2021. Era tempo di voltare pagina, di cambiare. Sulla panchina azzurra, quindi, 5 giorni dopo le dimissioni di Mancini, viene annunciato il nuovo allenatore: Luciano Spalletti.

 

 Il merito è certamente di aver riportato il Napoli a vincere lo scudetto, con un calcio che è stato riconosciuto ovunque. La speranza, invece, è che possa riportare in alto l’Italia. L’esordio – ancora per uno scherzo del destino – è contro la Macedonia del Nord. Finisce 1-1, stavolta a Skopje. Poi arrivano due vittorie (con Ucraina e Malta) e una sconfitta (contro l’Inghilterra). 

 

   Adesso quindi servirà fare quello in cui non siamo riusciti a marzo 2022: vincere e poi giocarsi tutto contro l’Ucraina. “Ci esaltiamo nelle difficoltà” è quello che si dice degli Azzurri: ma negli ultimi anni questo spirito – Europeo a parte – è da ritrovare.

Daniele Morico

Mi chiamo Daniele, sono nato a L'Aquila nel 2001 e il calcio è sempre stata la mia passione. Ci gioco da quando ho 7 anni e non ho mai smesso. Sono cresciuto guardando gente del calibro di Del Piero, Totti, Buffon e Pirlo: forse per questo è stato facile amare il calcio. Ora sto provando anche a raccontarlo attraverso la scrittura e con la mia voce.

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