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Mancini: “La finale non basta, ma serve divertirsi per vincere”

Ha preso l’Italia dalle ceneri e l’ha portata a un passo dalla gloria: Roberto Mancini adesso non vuole porsi limiti.

“Non siamo ancora arrivati al successo. Sarà un successo solo se riusciremo a vincere domenica. Ai microfoni del sito UEFA, il CT Azzurro ha commentato il percorso dell’Italia e la finale di domenica“Stiamo lavorando per questo da tanto tempo e ci speravamo. Quindi siamo stati felicissimi e per questo devo dire grazie a tutti i giocatori“.

“Orgoglioso dei ragazzi, ma la finale non basta”

“Speravamo di poter fare un bel lavoro. Questo lo abbiamo fatto, ma alla fine conterà anche vincere” ha commentato Mancini. Sono orgoglioso di quello che i ragazzi hanno fatto. Non era semplice. Ci hanno creduto sin dal primo giorno. Essere arrivati alla finale è un grande traguardo. Però non basta.

Un traguardo ottenuto anche grazie alla forza di un gruppo che mostra di essere ogni partita più coeso: “Credo sia la base di tutti i gruppi di lavoro. Siamo tutti insieme ormai da tanti giorni ma sono passati velocemente. Questo vuol dire che c’è un buon feeling tra i ragazzi ed è importante anche quando sono in campo“.

Coesione che nasce anche da valori che Mancini ha portato con sé sin dai tempi in blucerchiato: “La mia Samp era una squadra particolarissima, con dei valori importanti. Quindi sì, un po’ me la ricorda. C’è una buona atmosfera e quindi è chiaro che tutto vada meglio quando è così”. 

Di quella Samp, nel suo staff, ce ne sono diversi, su tutti Gianluca Vialli, amico storico in campo e fuori, come testimonia l’abbraccio tra i due durante Italia-Austria: E’ stato un abbraccio liberatorio, un po’ come essere tornati indietro 30 anni. Le ultime due non sono state semplici ma quella era la prima a eliminazione diretta e per come si era messa è stata una partita davvero dura.

“Per vincere bisogna adattarsi. In finale ci sarà da combattere”

“Se vuoi arrivare in fondo a un torneo così devi adattarti a diverse situazioni – ha commentato il CT, sottolineando l’importanza di saper cambiare stile di gioco – Non puoi pensare di vincere un mondiale o un europeo dominando. Ci sono partite in cui puoi soffrire perché le altre squadre sono forti. Ci sono momenti della partita in cui le cose non vanno come tu vorresti che andassero. È chiaro che bisogna adattarsi”. 

Ultimo atto, dunque: domenica l’Italia si giocherà la possibilità di alzare al cielo quella coppa che manca dal 1968. Per farlo, però, dovrà battere i padroni di casa: L’Inghilterra avrà lo stadio quasi tutto a sostenerla, è chiaro che ci sarà un bel tifo per loro. Però, considerando che a parte le ultime partite dell’Europeo, venivamo da un anno e mezzo senza tifosi, va bene anche così. Credo sia una bellezza avere tanti tifosi allo stadio”.

“Siamo noi a dovergli mettere pressione, se saremo bravi ad andare in vantaggio” ha proseguito Mancini. “Poi è chiaro che le partite vanno giocate fino alla fine perché poi l’Inghilterra è una grande squadra, forte fisicamente e tecnicamente, una squadra che lotta. Ci sarà da combattere fino alla fine”

Una partita che non può essere normale, ma che va affrontata con la stessa serenità delle precedenti: Arrivarci non è semplice ma va sempre giocata con concentrazione e allegria perché è sempre una partita di calcio. Non si può giocare una partita di calcio tesi, nervosi. Bisogna giocare con la pressione giusta, cercando veramente di andare a divertirsi. Solo così poi si vince una finale”.

 

 

Redazione

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