Può esistere un calcio senza correre? Dove se provi a fare uno scatto viene fischiata la punizione per l'avversario. Tutto vero. Al Silvio Piola di Novara Italia e Inghilterra si sono sfidate in una doppia amichevole – Over 50 e Over 60 – di calcio camminato. Sei contro sei, due tempi da 25’ in un campo 40x27m.
Vietato correre, non si può alzare il pallone e – chiaramente – commettere fallo sull'avversario. Niente ammonizioni ed espulsioni, ogni tre infrazioni c’è il cartellino blu che costringe il giocatore che lo riceve a rimanere fuori dal campo per 3’. Se quando rientra commette altri tre falli, secondo cartellino blu e squadra con un uomo in meno fino a fine partita. Il portiere può prendere il pallone con le mani sul retropassaggio del compagno ma non può uscire dalla sua area, e nessun avversario può entrarci.
Il risultato conta poco, ma il fatto di aver fatto 0-0 (Over 50) e 1-0 (Over 60) rappresenta un passo in avanti rispetto alla doppia sconfitta in Inghilterra di un anno fa. Non è andata per niente male, visto che proprio gli inglesi hanno dato vita a questo movimento che è stato finanziato dalla Federazione. Sta crecendo anche in Australia, dove il governo ha messo a disposizione 2 milioni di euro per lo sviluppo di questo sport.
“In Italia l’abbiamo portato noi meno di due anni fa – spiega il Consulente del progetto Calcio Camminato Italia Luigi Martinoli – volevamo vedere vedere se potesse funzionare anche qui da noi e piano piano a iniziato a espandersi. In Piemonte stiamo facendo il campionato regionale a 8 squadre". Consulente ma anche portiere e capitano degli Over 50: “L’anno scorso c'è stata la nostra prima partita internazionale a Brighton. Nell’Inghilterra c’era anche Tommy Charlton". Parente di Bobby? Fratello. E tra i tre – l’altro è Jack, Campione del Mondo nel ’66 – è quello rimasto sempre sullo sfondo: “Da giovane era una grande promessa, poi ebbe un incidente e non giocò più”. Ma la speranza è l’ultima a morire: “Così a 73/74 anni ha debuttato in nazionale nel calcio camminato”. Basta sentirsi giovani dentro.
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E questi “ragazzini” lo sanno bene. Tra loro c’è anche Domenico Volpati, ieri Campione d’Italia con il Verona di Bagnoli e oggi, a 67 anni, capitano dell’Over 60 con la 18 sulle spalle. Il piedino è bello caldo come una volta e al Piola c'è un incrocio dei pali che ancora trema. Il trucco ce lo svela direttamente lui: “Con i miei amici gioco ancora a undici, ma il calcio camminato penso sia lo sport migliore per la fascia tra i 60 e i 70 anni”. Sport simili ma diversi: "La cosa più difficile è frenare l'istinto di correre dietro al pallone". Anche se: “La prima volta che me ne hanno parlato ero un po’ diffidente”. Poi è scoccata la scintilla grazie agli amici di una vita: "Siamo cresciuti tutti insieme. Con alcuni ho fatto il liceo, con altri l'università e con altri ancora passavamo le giornate all'oratorio". E gli ex compagni del Verona? “Mi prendono in giro nella chat whatsapp. Quando ho messo sul gruppo le foto della partita, Larsen è scoppiato a ridere”.
Eppure si fa sul serio: l’8 e 9 giugno c’è l’Europeo a Chesterfield. L'Italia è tra le protagoniste e punta alla vittoria finale. Di corsa? Senza fretta, camminando.
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