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Europei U21, forti proteste in Italia-Francia: VAR e Goal-line mancate protagoniste

L’esordio dell’Italia all’Europeo U21, dal punto di vista puramente sportivo, è stata la partita che ci si poteva aspettare: una sfida di orgoglio nazionale, patriottismo e quei classici intrecci capaci di caratterizzare da sempre le sfide contro la Francia, come gli assist dei due rossoneri Tonali e Kalulu, oppure il gol di Pellegri, che solo due anni fa giocava al Monaco. Quello che era difficile aspettarsi, però, è stata la gestione degli episodi chiave della partita. Risuonano ancora alla Cluj Arena le proteste dell’Italia, che in pochi minuti ha dovuto fare i conti con una valutazione di due situazioni cruciali inconsueta per i canoni calcistici del 2023.

 

 

Italia-Francia, episodi ricchi di proteste

Se nel primo tempo il parziale pari di Italia e Francia è apparso più che inequivocabile per quanto fatto vedere sul campo, probabilmente gli episodi della seconda metà di gara meriterebbero di essere passati al vaglio, o quantomeno rivisti. E invece non è stato possibile, perchè all’Europeo U21, una delle maggiori competizioni dell’estate, mancano sia il VAR che la goal-line technology: non pervenute le innovazioni con cui la maggior parte degli arbitri internazionali sono stati abituati a dirigere quasi tutte le gare negli ultimi 6 anni.

 

 

Sono quattro le situazioni chiave della gara, tre di queste apparentemente a sfavore dell’Italia. Prima al minuto 51, quando Pirola va a saltare su un calcio d’angolo battuto da Tonali. Il difensore della Salernitana riesce a incornare il pallone, ma non a mandarlo in porta, perchè si rivela decisiva la deviazione col braccio di Kalulu. Dal replay il tocco largo è evidente, ma in presa diretta l’arbitro Lindhout non lo ravvisa. Non potrà riguardarlo fino al termine della gara. Sul contropiede, i francesi protestano per un fallo di Scalvini su Gouiri, ma anche questo non può essere ricontrollato.

 

Foto di Andrea Rosito

 

Al 63′ arriva il momento della svolta per la Francia. Udogie riconquista il possesso del pallone nell’area di rigore dell’Italia solo per pochi secondi, perchè Barcola gli ruba prontamente palla e batte Carnesecchi nell’uno contro uno. Nel corso dell’azione, però, c’è un intervento dubbio da parte di un giocatore della Francia su Okoli, anche questo non analizzabile in un secondo momento da Lindhout.

Ma le più grandi proteste arrivano sul finale di gara. Nel migliore momento d’inerzia dell’Italia, gli uomini di Nicolato riescono finalmente a segnare con Bellanova. O almeno così sembra dalla loro esultanza. L’esterno azzurrino manda di testa il pallone in porta, dopo che questo aveva sbattuto sul palo. Eppure anche qui la tecnologia è mancata protagonista: Lukeba respinge il pallone al di là della linea di porta, aiutandosi anche con un braccio, ma per l’arbitro e il guardalinee – non in linea – la palla non è entrata del tutto. Anche qui, dai replay è evidente come il gol fosse da assegnare. L’Italia esce sconfitta tra le focose proteste, ma le parole più forti ed esaustive sono di Nicolato: “Faccio fatica a commentare la partita”. 

 

Gabriele Ragnini

Piedi in Inghilterra e cuore a Bari, ma con la testa sempre “al pallone”. Classe 2001, laureando nella facoltà di Giornalismo alla “University of Leeds”, dove ho imparato a raccogliere notizie e storie dietro una videocamera, per poi riportarle in ogni modo. Televisione, radio o web: di questo mondo amo tutto, purché si parli di sport (con un occhio di riguardo al calcio e tennis). La mia ispirazione? Il mare. E anche con la penna in mano provo a galleggiare tra le tante emozioni che solo la scrittura può offrire.

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