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Data: 27/04/2017 -

Valori, passione e giovani: 'Yes We Camp', il Sassuolo apre le porte al futuro. E al divertimento...

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Il valore di un'idea sta nel metterla in pratica. Da subito. Perché non c'è tempo per aspettare di calciare un pallone, non esistono barriere da oltrepassare per cominciare questo gioco. E lo sanno eccome le persone del mondo neroverde. Trasformare dei giovani in veri uomini, prima che calciatori, è uno degli obbiettivi del Sassuolo. Questione di valori. Semplicità. Testa all'oggi e sguardo al domani. Un'andata con un ritorno meraviglioso, dai campi in cima alle colline dello Sporting Club sino al Mapei Stadium. Un sogno? No, una possibilità. Ed é per questo che la dirigenza neroverde, oggi, ha presentato il programma del Sassuolo Camp 2017. Nel segno di due testimonial d'eccezione, Francesco Acerbi e il giovanissimo Claud Adjapong. Oltre a loro, poi, il presidente Carlo Rossi, l'ad Carnevali e il responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri.

'Yes we Camp', uno slogan che fa sognare. Desideri già realizzati da Palmieri, in un viaggio iniziato due stagioni fa e appena nobilitato dalla vittoria del Viareggio. Grazie a un settore giovanile come serbatoio per la prima squadra: "Il nostro percorso continua, in virtù di un percorso sul quale metterle le basi per il futuro. Dai Camp Estivi, una possibilità unica di divertirsi e affacciarsi alla nostra realtà, fino al nostro sistema di scout. A livello locale, regionale e anche diramato nelle altre zone d'Italia". E se a dirlo è Palmieri, il messaggio arriva forte e chiaro. Chiarezza e obbiettivi, sempre. Un gruppo che dai piccolini sino ai campioni di Di Francesco fa la differenza. Per credere, domandate a Paolo Mandelli: allenatore della Primavera che è cresciuto assieme a una squadra speciale. Passione e talento.

Da Scamacca alla giovane certezza Adjapong, uno dall'accento e cuore tutto emiliano: "Io qui sono cresciuto e continuerò a imparare. Non ho mai fatto un Camp estivo, ho iniziato subito a giocare nelle squadre locali fino ai 10 anni, quando sono sbarcato in questo mondo così unico. Casa mia". Proprio Claud, primo sassolese a vestire la maglia del Sassuolo in Serie A. Dal sogno di un raccattapalle fino a diventare uno dei talenti decisivi della finale dell'ultimo Viareggio. Dopo essere arrivato la mattina dal Belgio, dove era impegnato con la nazionale under 19: aereo, panino in autostrada e dritto a battere l'Empoli. Storia di un predestinato. Un po' come Acerbi, colonna della squadra e roccia durissima della difesa di Di Francesco: "Quella dei Camp estivi, ragazzi, è un'opportunità da sfruttare. Anche io ho iniziato subito a giocare in una squadra vera e propria, ma trovare le porte del Sassuolo aperte per un bambino è qualcosa di strepitoso".

Colline, tanta natura e pace. È così che il Sassuolo aprirà le sue porte ai giovani. Perchè il valore di un'idea sta nel metterla in pratica. Nessuna barriera da oltrepassare per cominciare questo sogno. Parola del Sassuolo, 'Yes we Camp'.

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