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Data: 22/12/2016 -

Supercoppa Italiana, Buffon ricorda Doha: "Penso spesso alla sconfitta qui col Napoli, mi brucia ancora"

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Il Milan da avversario per prendersi la Supercoppa Italiana. La Juventus a Doha aspetta i rossoneri, di nuovo un trofeo in palio dopo la Coppa Italia di Roma, con il capitano Buffon che carica la partita: "600 presenze in maglia bianconera? Fa piacere che qualcuno le conti per me e ogni tanto mi renda partecipe di questi traguardi, sono contento e penso che non saranno le ultime, qualcosina c’è ancora da dare a cominciare da domani che c’è un trofeo in palio. Va fatto di tutto per conquistarlo".

" Le motivazioni? Già solo il disputare una finale, partita senza altri appelli, fa sì che le motivazioni si mantengano molto alte. Con la Supercoppa Italiana ho un buon feeling e torno spesso a ricordare l’unica che ho perso qua col Napoli che mi brucia ancora, quindi sono qui che mi approccio per onorarla e fare di tutto per vincerla. La gioventù del Milan è pericolosa, rispettiamo molto il Milan. Quest’anno a San Siro abbiamo pagato dazio e anche negli ultimi anni pur facendo bottino pieno ci hanno sempre creato grattacapi. Rispetto massimo e soglia d’allerta alta".

"La cosa che mi dà ancora più stimolo è sapere di essere criticato e “attaccato” al minimo errore, quando fai parte di una grande squadra è l’elemento fondamentale che ti tiene vivo. Il Mondiale 2022 sarà qualcosa di straordinario e diverso, ma il mondo si sta evolvendo e le opportunità vanno date a chi ha forze, energia e fantasia di proporre un prodotto migliore".

"Giocare qui una partita del campionato italiano? I conti li fanno i dirigenti e a loro devono tornare, ci stiamo accomunando allo sport business. Quando commercialmente vuoi vendere un prodotto spettacolare devi avere innanzitutto i protagonisti che possano suscitare interesse e far sì che ci siano squadre competitive. La direzione di tutto lo sport è questa, sono stati stravolti i canoni ai quali eravamo abituati. Questo ci avvicina ai mondi che ci vedevano più distanti e avevano una visione troppo lontana".



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