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Data: 24/05/2019 -

Petagna-Paloschi, da “scarti” ad arbitri della corsa all’Europa del Milan

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SPAL-Milan, ultima chiamata per i rossoneri per salire sul treno Champions. Ad aspettarli a Ferrara ci saranno due ex cresciuti proprio nel settore giovanile del diavolo come Petagna e Paloschi: ieri “scartati”, oggi arbitri del destino europeo del Milan
SPAL-Milan, ultima chiamata per i rossoneri per salire sul treno Champions. Ad aspettarli a Ferrara ci saranno due ex cresciuti proprio nel settore giovanile del diavolo come Petagna e Paloschi: ieri “scartati”, oggi arbitri del destino europeo del Milan
E se… tra il Milan e la qualificazione alla prossima Champions si frapponessero due “ex” amici? Domenica sera, SPAL-Milan. Ultima giornata di Serie A. Ultima chance per i rossoneri di qualificarsi all’Europa dei big. Di fronte la coppia Paloschi-Petagna, ora attaccanti della squadra di Semplici ma cresciuti e diventati professionisti proprio nel Milan, col diavolo che non ha puntato forte su di loro. Scartati più che “scarti” visto quanto realizzato in carriera da P&P. E chissà ora che i due “ex” amici possano prendersi una piccola rivincita facendo uno scherzetto e diventando arbitri del destino del diavolo.

Petagna, la corsa sotto la sede dell’Inter e le lacrime all’acquisto di Matri

Il pericolo numero uno per la sua ex sarà proprio Andrea Petagna, reduce da una stagione da vero protagonista con la sua SPAL: 35 presenze e 16 gol. Uno dei quali proprio all’andata a San Siro contro i rossoneri, anche se in quell’occasione fu la squadra di Gattuso a trionfare per 2-1. A Ferrara il classe 1995 ha messo in mostra tutte le proprie qualità e quella vena realizzativa su cui fino alla scorsa stagione qualcuno aveva palesato più di un dubbio.

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Lui, arrivato al Milan a 13 anni nel 2009, trasferitosi da Trieste, con le giovanili del diavolo si è tolto non poche soddisfazioni: un campionato Giovanissimi, un campionato Allievi e il Torneo di Viareggio nel 2014 da assoluto protagonista. Tutta la trafila nelle giovanili a braccetto con l’amico fraterno Cristante: in loro i vertici rossoneri avevano riposto grandi speranze. Anche se qualche frizione ci fu, eccome. Un giorno, in terza superiore, nevicava e Andrea non volevo andare a scuola. Litigò con il tutor del convitto del Milan e non solo. Allora prese e andò in quella che pensava essere la sede dell’Inter. “Dov’è il settore giovanile? Voglio giocare per voi”. Si trattava invece della portineria della Saras, la sede della società di Moratti. Giuseppe Riso, suo agente, corse a riprendere il ragazzo per evitare ulteriori ragazzate. Tutto si sistemò con Petagna che poco tempo dopo iniziò ad allenarsi con la prima squadra.

Allegri, ai tempi sulla panchina del Milan, lo vedeva bene. Il ragazzo inoltre era compagno di classe al liceo psicopedagogico di Valentina, della figlia dell’allenatore. Allegri nel rimproverarlo per i voti non proprio eccellenti, scherzava spesso con Andrea: ‘Corri, sennò domani vai a scuola e non ti alleni con noi’. Il 4 dicembre 2012 poi lo fece esordire ufficialmente addirittura in Champions League contro lo Zenit nella fase a gironi, mentre il 24 agosto 2013 in Serie A nella sconfitta contro il Verona. Nel mezzo il giovane Petagna si era messo in mostra nel pre campionato andando in gol contro il Manchester City e nel trofeo Tim. Gattuso, che aveva salutato il Milan proprio nel 2012, già non c’era più. Sembrava tutto perfetto per potersi ritagliare grande spazio insieme agli altri due attaccanti di allora, Pazzini e Balotelli, invece poi la doccia fredda per il ragazzo di Trieste.

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“Nell’estate del 2013 Galliani mi definì incedibilissimo. Con Pazzini infortunato ero l’altro attaccante a disposizione assieme a Balotelli. L’ultimo giorno di mercato però il Milan comprò Matri e quando lo venni a sapere mi chiusi nel bagno del ristorante e piansi. Da quel momento in poi le sue certezze andarono in fumo. Dopo le esperienze in prestito a Latina e Vicenza Petagna pensò addirittura di mollare tutto. Basta calcio, troppe delusioni. “Poi per fortuna arrivò l’Ascoli e la mia carriera cambiò di nuovo direzione”. La rinascita. Al Del Duca il sorriso ritrovato per Andrea. L’Atalanta decise di acquistarlo definitivamente dal Milan nel gennaio 2016 lasciandolo però in prestito all’Ascoli fino al termine della stagione. Tre anni dopo il ragazzone di Trieste è diventato – finalmente - uno degli attaccanti più prolifici della Serie A.

 

 

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