Udinese-Roma è la partita speciale di Abel Balbo. Quattro campionati a Udine, con 65 reti in campionato, e sette a Roma condite da 78 marcature in serie A e uno scudetto: impossibile dimenticare. "Di certo lo scudetto con la Roma è stato unico" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "ma anche i 21 gol dell’ultimo anno all’Udinese che valsero la salvezza. Oggi però è tutto diverso: i bianconeri sono una realtà europea per struttura e organizzazione, i giallorossi sono passati da una gestione familiare, passionale a una aziendale. Questo non è più il calcio dei valori, dei sentimenti. E questo mi dispiace". L'arrivo di Spalletti ha dato la svolta: "Sicuramente. Al di là delle 7 vittorie, giocarsela alla pari con il Real al momento del sorteggio era impensabile. L’Udinese invece non penso abbia grande qualità. E ora servono gli uomini veri, i leader. Totti? Capisco il suo malessere, l’ho vissuto anche io. Quando non sei più protagonista come prima è difficile da accettare. Ma lui deve trovare serenità e resta- re alla Roma fino alla fine".
Da bomber vero da il suo giudizio su Dzeko: "Quando guadagni quelle cifre devi fare la differenza. Secondo me resta un giocatore forte, ma non sta rendendo come dovrebbe. Mi sembra creda poco in quel che fa, dubiti, abbia poca fiducia in se stesso, lo si capisce dal fatto che gioca ripiegando spesso. E quando è così un centravanti sbaglia il doppio. Secondo me soffre la piazza a livello caratteriale. Al City e al Wolfsburg era diverso, qui è invece arrivato come l’uomo da venti gol a stagione, quello che avrebbe dovuto consegnare lo scudetto alla Roma. Troppa responsabilità gli ha fatto evidentemente male di testa. Dovrebbe giocare più dentro l’area di rigore, perché è lì che puoi trovare il gol che ti può sbloccare. Ne serve uno importante, quello al Real Madrid lo sarebbe stato".
I migliori tra i giallorossi? "Sotto il profilo tecnico Pjanic, ma è discontinuo, non capisco cosa abbia. Allora dico Nainggolan, uno che ti dà sempre qualcosa di buono. Sabatini? Decideranno lui e Pallotta. Di certo ha fatto ottime cose ma anche cose molto sbagliate. Il mercato con Iturbe, Doumbia e Spolli è stato terribile...".