Ci sono un italo-tunisino, un bresciano, due napoletani, un bolognese e un torinese : parliamo del portiere Giacomo Poluzzi e dei difensori Angelo Tartaglia, Ramzi Aya, Mariano Stendardo, Vittorio Ferrero e Roberto Cortellini, capaci di erigere un muro a pochi chilometri da Castel del Monte, uno dei manieri più affascinanti d’Italia. Non è l’inizio di una barzelletta, ma di una favola sportiva di mezzo inverno, che vede la Fidelis Andria miglior difesa del calcio professionistico italiano, con appena 10 reti al passivo alla seconda giornata di ritorno del girone C di Lega Pro. La classifica virtuale li vede davanti all'Inter di Handanovic, Murillo e Miranda, alla Juventus di Buffon e della BBC e un passo meno colpiti di Foggia, Reggiana e Spal. E dire che sono costati…zero euro, come quelli spesi dal club per rilevarne i cartellini: erano tutti reduci da svincolo in estate o da fallimenti societari (vedi Stendardo e Cortellini a Barletta), si sono rilanciati nell’aria del “Degli Ulivi”.
Tre dei “Fab Six” si sono espressi ai microfoni di gianlucadimarzio.com, viaggiando ai confini di un’avventura che vede la Fidelis a +6 sulla zona-playout nell’annata del ritorno tra i professionisti e protagonista di un 2016 con porta ancora immacolata. Un traguardo figlio anche della fame di far bene: "Quella c'è sempre-ammette Cortellini-ma il merito va alla struttura tattica della squadra. Ci godiamo il primato e speriamo di andare avanti così". No gol al passivo, almeno un punto in cassa: l'equazione è semplice. "Essere la miglior difesa è un motivo d'orgoglio-fa da sponda Stendardo-ma non è questione di reparto, ma di pressing e intensità: doti che hanno origine negli attaccanti". Applicazione e lavoro quotidiano, pane di ogni giorno per la terra dell’olio: “La nostra è una buona classifica, ma ora pensiamo a raggiungere il prima possibile il nostro obiettivo e goderci il finale di campionato” rilancia Ferrero. Un record, quello federiciano, alimentato dai tre pareggi a reti bianche arrivati negli ultimi incontri contro Lecce, Catania e Matera. Nel prossimo turno arriva la Paganese, partita che può dare peso specifico ai tre segni X: “Sarà una partita complicata-spiega Cortellini-contro un avversario bravo a chiudersi e ripartire, sono le sfide da non sottovalutare e affrontare con il coltello tra i denti”. E se è vero che gli attaccanti sono i primi difensori, i difensori non sono…i primi attaccanti: una rete per Cortellini, a secco Stendardo, Ferrero, Aya e Tartaglia. “Speriamo che tornino a far gol subito-l’auspicio di Ferrero-abbiamo bisogno delle nostre punte e ne conosciamo il valore. Si stanno dando tanto da fare, ma non sono state fortunate nelle ultime partite”.
C’è però un modo per mettere in difficoltà la difesa dei record: succede quando gli chiedi degli attaccanti che danno maggiori grattacapi. “Calil e Moscardelli forse hanno qualcosa in più in questa categoria-raccontano i granitici Stendardo e Ferrero-ma ogni partita racconta qualcosa a sé, se non sei attento al massimo”. Attenzione premiata anche da messaggi celebri: “Mio fratello Guglielmo (difensore dell’Atalanta, ndr)-svela Stendardo-mi ha mandato un messaggio lunedì sera dopo la partita, per complimentarsi per l’organizzazione difensiva. L’ho raccontato ai miei compagni”. Sms e sfottò vanno di pari passo: “A noi non ha scritto niente nessuno, non siamo famosi” ridono Cortellini e Ferrero. Origini nordiche per loro due, mentre batte cuore campano nel petto di capitan Stendardo: “Qui si vive bene, è una piazza calma-racconta il centrale cresciuto nelle giovanili della Juventus-si vive di calcio e ti fanno sentire tanta passione intorno”. Dal biancoazzurro di Brescia a quello di Andria il passo non è stato breve, ed ha fatto sosta prima a Barletta: “In Puglia si sta bene-conferma Cortellini-infatti appena ho avuto questa possibilità di restare in zona ho accettato”. Il triumvirato biancoazzurro ha idee chiare sulla quota salvezza: “A 36 ci si salva, difficile che servano più punti visto che l’Akragas, quintultimo ha 19 punti dopo altrettante partite”. E in caso di record mantenuto fino a fine stagione, mettono in guardia D’Angelo: “Non abbiamo parlato di cene, ma se ci sarà una pizza da pagare la pagherà il mister”.
di Luca Guerra