Cielo azzurro e sereno, sfumature di blu che cominciano ad aumentare regalando squarci di magia. Sotto questo firmamento, ricomincia il ballo della 'Bestia' con la sua ennesima 'Bella', questa volta vestita a stelle e strisce. Julio Baptista riparte da Orlando, nuova tappa di una carriera infinita costellata da trionfi e amarezze, gioie e delusioni, sempre con quel sorriso contagioso e coinvolgente abbinato ad una potenza straripante. E' Kakà ad accogliere nel proprio 'castello' il potente giocatore brasiliano, porgendogli il proprio benvenuto come si è soliti ormai fare da qualche tempo a questo parte. Come? Ma ovvio, con un tweet. "Un altro momento della vita e della carriera da vivere insieme! Julio Baptista, benvenuto all'Orlando City". Nessuna teiera o candelabro da coccolare, solo un pallone da accarezzare per regalare alla franchigia della Florida successi e trofei.
Del resto, la Bestia, il feeling con il gol ha sempre saputo coltivarlo, fin da ragazzo quando al San Paolo lo ingabbiano a centrocampo togliendogli il profumo della porta. Julio, però, ama gli spazi aperti e le galoppate in profondità, capaci di esaltare quella potenza esplosiva racchiusa in muscoli possenti. Reti, tante, occhi su di lui, ancora di più. La Bella che lo fa innamorare per primo è il Sivigli, chenel 2003, lo porta in Europa e gli regala il primo abito di gala della sua carriera. L'impatto in Liga è devastante. La Bestia azzanna e ricama, sfonda e rifinisce, segna e assiste. Un repertorio da mille e una notte che gli spalanca le porte del castello più lussuoso dell'intera Spagna: il Santiago Bernabeu. Il Real Madrid regala a Julio Baptista il sogno di una vita che, ben presto, si trasforma in un incubo. Tante gare e pochi gol, la Bestia sembra essersi calmata, resa mansueta da un situazione alquanto difficile da gestire.
L'Arsenal gli tende la mano e Julio Baptista la afferra al volo, riprovando quei dolci sentimenti sopiti a Madrid. In Inghilterra il brasiliano ritrova la via del gol, prendendosi la scena in una giornata ben precisa, il 9 gennaio 2007, quando annienta, in un match di Carling Cup, il Liverpool ad Anfield con quattro reti. L'Arsenal stravince 6-3 e Julio Baptista diventa il primo calciatore dei Gunners a segnare più di tre reti in un incontro di coppa, e l'unico capace di mettere a segno un poker ad Anfield. Questo exploit non basta per regalargli la conferma e, a fine anno, torna in Spagna. Al Real le cose non migliorano e allora, al termine della stagione, la Bestia decide di conoscere l'Italia, la patria del Rinascimento.
La Roma lo veste di giallorosso ed esalta le sue qualità, Julio Baptista ringrazia e si sdebita: gol contro il Palermo, doppietta al Bordeaux in Champions League, rete in rovesciata contro il Torino, e ancora un bis alla Samp. La perla, però, la regala nel primo derby della stagione, quando un suo colpo di testa, su assist di Totti, manda in Paradiso la Roma ed impone di diritto Julio Baptista tra gli idoli dell’Olimpico. Il credito è tanto ma nei due anni successivi si esaurisce senza tregua, così nel gennaio 2011 il brasiliano fa le valigie e torna in Spagna, questa volta al Malaga.
Prima stagione da urlo con 9 gol in 11 presenze, poi di nuovo il buio. L'amore sfiorisce e la Bestia abbandona la sua Bella per colpa di un tendine d'Achille che fa le bizze. Lo svincolo, l'avventura al Cruzeiro e poi di nuovo lo svincolo. Adesso l'Orlando City, l'ennesima scintilla di una carriera trascorsa tra balli appassionati e stop nostalgici. L'Mls per ripartire, l'America per risorgere, la 'Bestia' ha voglia di stupire, non è mai troppo tardi per tornare a danzare.