Contro il Lecce la Juventus sarà ancora alle prese col problema centravanti, a causa della terza assenza consecutiva di Dusan Vlahovic, oltre a quella di Milik, ai box almeno fino a fine 2024. Thiago Motta nelle ultime due partite ha provato a sostituire il serbo con un attaccante non di ruolo. Incarico ricoperto da Koopmeiners e McKennie contro il Milan e da Weah con l'Aston Villa. In entrambi i casi, però, i risultati non sono stati quelli sperati.
La Juve fatica senza Vlahovic: cosa dicono i numeri
Analizzando le ultime due partite, è parsa evidente la difficoltà dei bianconeri a giocare senza un centravanti di ruolo. In entrambi i casi è arrivato uno 0-0, con un'unica grande occasione in due partite, quella di Conceicao nel secondo tempo contro l'Aston Villa, sugli sviluppi però di un calcio d'angolo. In entrambi i match sono arrivati solo 2 tiri in porta.
Ma com'è andato nello specifico chi ha sostituito Vlahovic? Contro il Milan, Koopmeiners è stato mandato al tiro solo una volta dopo 10 minuti, senza poi riuscire più ad essere servito. Non è andata meglio a McKennie, con cui l'olandese si è alternato davanti, che non è mai riuscito a liberarsi in area di rigore. Contro l'Aston Villa è stato il turno di Weah, che in 90 minuti non ha mai avuto un pallone giocabile in area di rigore e l'unica occasione l'ha avuta da fuori, non trovando però lo specchio.
Ancora più indicativo è il dato sugli expected goal: 0.40 contro il Milan, 0.39 contro l'Aston Villa. Nettamente inferiore all'1.74 di Juve-Toro, ultima partita con Vlahovic in campo. L'assenza del serbo non ha aiutato la squadra di Thiago Motta ad alzare una media di gol per partita già non altissima (ora a 1,6) e si somma a quella ancora più pesante di Bremer. Col brasiliano i bianconeri avevano subito un gol in 7 partite, senza ne sono arrivati 9 in 10 gare. La Juve aspetta quindi il ritorno di Vlahovic per risolvere almeno i problemi legati all'attacco, ma contro il Lecce dovrà affidarsi ancora a Weah per guidare l'attacco.