Spagnoli: "Il Cervia, la Juventus e l'Imolese: vi racconto tutto"
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Data: 01/11/2018 -

Spagnoli: "Il Cervia, la Juventus e l'Imolese: vi racconto tutto"

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Fu fra i tre vincitori della prima edizioni di Campioni, il Sogno. Le sfuriate di Graziani e il mese di ritiro con la Juventus: "Io come dentro ad un film". Infine la sua avventura da presidente dell'Imolese: "Qui tutti giovani ma con il fuoco dentro"'. La nostra intervista a Lorenzo Spagnoli
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Fu fra i tre vincitori della prima edizioni di Campioni, il Sogno. Le sfuriate di Graziani e il mese di ritiro con la Juventus: "Io come dentro ad un film". Infine la sua avventura da presidente dell'Imolese: "Qui tutti giovani ma con il fuoco dentro"'. La nostra intervista a Lorenzo Spagnoli
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Il mese di precampionato con la Juventus: “Io dentro ad un film”

Da Monza Lorenzo Spagnoli esce con una maglia della Juventus in mano. Già, fra i vincitori del programma c’è anche lui: “Tutti mi dicono che ho vinto l’unico reality show senza un montepremi.

E’ vero, non ho portato a casa un euro. Ma in tutti questi anni li avrei già finiti. Invece ciò che ho vissuto no, quello me lo porterò nella tomba”. Già, perché Lorenzo vince un mese di ritiro con la Juventus.

Stagione 2005-2006, quella che porterà al Mondiale in Germania. Lo spogliatoio bianconero pare Hollywood: “Nedved, Camoranesi, Buffon, Thuram, Trezeguet, Ibrahimovic… mi sentivo in un film. Per i primi tre giorni non ci ho capito niente”.

A partire dal viaggio in macchina verso Torino, dove il giorno successivo avrebbe svolto le visite mediche di rito: “Ero da solo, davanti agli occhi scorreva tutta la mia vita. Io per la prima volta al vecchio Comunale a vedere una partita della Juve, contro il Psg.

‘Che cosa dico a quelli’ Mi chiedo”. Poi Lorenzo arriva al Principi di Piemonte, dove ha una stanza tutta per sé: “Entro nell’albergo e vedo Tudor. Alcuni giocatori già stavano arrivando. Io aspetto Miccoli, l’unico che conoscevo un po’. Non sapevo nemmeno che strada fare per andare al centro sportivo, avevo bisogno di lui. Si fanno le due di notte, le tre… lui ancora non arriva.

Non riuscivo a prendere sonno e ad un certo punto sento bussare alla porta: ‘Dai vestiti, ti porto in un locale che conosco’ Mi dice scherzando”. La mattina seguente andiamo al campo insieme. Parcheggio l’auto e dallo specchietto vedo Del Piero che mi viene incontro. Panico, non so se scendere e salutarlo o andare via. Alla fine opto per la prima e lui è stato carinissimo. Mi ha accolto”.

Con il capitano il rapporto è speciale: “Durante la prima partitella che feci ricordo che ero in squadra con Ibrahimovic. Lui parte, li scarta tutti, mette a sedere Buffon e segna. Io esulto come un tifoso qualunque.

In fondo lo sono sempre stato, in quel momento sentivo di rappresentare il popolo bianconero in campo”. Da ricordare anche l’ultima amichevole giocata con la Juve prima di salutare quel sogno: “Dopo quella partita contro il Cesena trovai il coraggio di chiedere a Del Piero di autografarmi una foto che mi era stata consegnata da un tifoso. Io esausto a terra, lui in piedi che mi tira su.

Dovevamo fare il test dei tremila metri, una giornataccia”. Nell’ufficio di Lorenzo, oggi, c’è anche questa perla. Incorniciata, con tanto di dedica: ‘A Lorenzo con stima e affetto. Ma quanto pesi?”. “Me lo scrisse in camera sua.

Eravamo seduti sul suo letto, passammo una bella mezz’oretta a discutere. Mi chiese quali fossero i miei progetti futuri, mi raccontò cosa vuol dire essere Del Piero”. Lorenzo Spagnoli un gol con la Juventus lo ha anche fatto. Amichevole contro il Pavia, lui si conquista un rigore e lo calcia. Nei festeggiamenti gli corrono incontro Tacchinardi, Thuram e Mutu.

Capello sorride divertito dalla panchina. In albergo, ad aspettarlo, c’è Alex: “Si era fatto male e quella partita non la giocò – ricorda Lorenzo – quando arrivai, venne da me e mi fece i complimenti per il mio primo gol in bianconero: ‘Ma dai, su rigore…’ Replico un po’ imbarazzato: ‘E allora? I rigori vanno saputi segnare” La sua risposta. Un mostro di umiltà e umanità”.

Di quella esperienza Lorenzo conserva tutto nel cuore, nei ricordi. Anche nella maglietta bianco e nera che è esposta nel suo ufficio accanto ad una maglia numero sette. Quello con cui giocava papà Alfio, quello di… Cristiano Ronaldo: “Io sono stato uno di quelli che ha contribuito all’acquisto di CR7” Racconta scherzando Lorenzo. Sì, c’era anche lui allo Stadium lo scorso 3 aprile, ad applaudire la rovesciata del portoghese: “Ero con mio figlio, dietro di me avevo Claudio Chiellini, il fratello di Giorgio. Impossibile rimanere indifferenti davanti ad un gesto del genere. Applaudire venne a tutti istintivo”.

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