"Siamo forti e dobbiamo credere in noi stessi".Ivan Perisic ci crede e farà di tutto per aiutare i nerazurri a mantenere il primo posto. L'esterno croato, che è voluto essere dell'Inter a tutti i costi, sottolinea però che bisognerà migliorare il rendimento, a cominciare dal suo : "Dobbiamo crescere nel gioco – si legge sulle pagine del Corriere dello Sport – in alcune partite abbiamo conquistato i tre punti perché siamo stati anche un po' fortunati. Abbiamo espresso diverse volte un bel calcio, ma è necessario farlo con più continuità. Detto questo siamo primi meritatamente. Arrivare tra le prime tre è fondamentale. Io di natura sono ottimista e credo nella possibilità di chiudere tra le prime tre e nello scudetto, anche se la concorrenza è tanta. La Juventus è la più temibile rivale, ha vinto sette partite di fila e ha un gruppo che si conosce bene e che ha conquistato gli ultimi 4 scudetti. Rispetto alle altre ha sicuramente un vantaggio. Noi, rispetto alle prime cinque, abbiamo il vantaggio di non giocare le coppe".
L'Italia, un sogno: "La negoziazione con il Wolfsburg è stata dura e lunga, 2-3 mesi. Personalmente non ho mai avuto dubbi perché la mia scelta l'avevo fatta parecchio prima, ma ho dovuto aspettare che le due società si mettessero d'accordo. Il mio sogno era quello di giocare in Italia. A 27 anni avevo capito che era arrivato il momento giusto per questa avventura. Dopo quattro stagioni in Germania non potevo più aspettare. A questo poi dovete aggiungere che ero stato cercato da uno dei club più forti del mondo, l'Inter. Appena il mio agente mi ha detto dell'offerta nerazzurra non ho avuto dubbi. C'è stata una trattativa per il prolungamento con i tedeschi, ma non volevo più aspettare. Ho avuto contatti con il Napoli prima e dopo il mondiale. La trattativa era seria, ma non abbastanza per arrivare alla firma del contratto. Se non mi fossi infortunato alla spalla le cose sarebbero andate diversamente. Bigon aveva parlato con il mio procuratore, ma sapere che sarei stato fuori 3-4 mesi ha rallentato tutto. Alla fine sono tornato dopo 6 settimane".
Prime sensazioni su un campionato italiano molto "balcanico" : "Mi aspettavo qualche difficoltà, posso fare meglio. In Germania le squadre ti lasciano molto più spazio e per un'ala come me giocare lì è meglio. Da voi ho imparato tante cose a livello tattico e altre le apprenderò nei prossimi mesi. Brozovic? Negli ultimi due anni siamo stati insieme in Nazionale e ho capito quanto è forte. Ha tutti i mezzi per diventare uno dei migliori centrocampisti del mondo, ma adesso sta a lui dimostrare le sue capacità ad ogni incontro. Le ultime reti che ha realizzato sono state incredibili e spero che non si fermi. E' un ragazzo simpatico, che fa ridere, e nello spogliatoio piace a tutti. Mandzukic? Adesso sta segnando molto perché è un grande centravanti. I suoi mezzi e la sua bravura non sono in discussione. Kalinic? Una sorpresa per chi non lo conosceva, non per me che l'ho avuto come compagno fin da quando era ragazzino, nell'Hajduk Spalato: è un top player".
Con Mancini un ottimo feeling: "Con lui si lavora molto a livello tattico perché è un allenatore che cura i dettagli. Sa come trasmettere quello che vuole al gruppo e il fatto che subiamo pochi gol non è casuale". Dal 2016 si aspetta soprattutto una cosa: "Di vincere con l'Inter. Dobbiamo dimenticare la sconfitta con la Lazio e conquistare i tre punti già ad Empoli. Siamo primi in classifica e vogliamo restarci".