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Data: 29/03/2016 -

Il rosso all'arbitro, le proteste, la riconciliazione: Dursun, storia curiosa made in Turchia

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Guardia e ladri, cani e gatti, cowboys e indiani. Soggetti così diversi tra loro, come i calciatori e gli arbitri, due ruoli che talvolta difficilmente riescono ad andare d’accordo. La convinzione che il direttore di gara cerchi in ogni modo di indirizzare la partita a favore degli avversari è viva in ogni giocatore, spesso afflitto da paranoie dettate dalla trance agonistica e incapace di vedere l’insieme da un’altra prospettiva.

Se a questa situazione aggiungiamo un campionato reduce da trascorsi di calcioscommesse e una classe arbitrale non proprio incorruttibile, ecco che si creano situazioni ai limiti del paradosso. Lo scorso 21 febbraio, nel campionato turco, si è giocata Galatasaray-Trabzonspor: protagonista l’arbitro Ates Bitnel, deciso nel concedere un calcio di rigore contestato e determinante ai fini del risultato (in favore dei padroni di casa) a cinque minuti dalla fine. Con l’assegnazione del rigore era arrivata anche l’espulsione di Salih Dursun, difensore del Trabzonspor che, rubato il cartellino rosso dalla mano dell’arbitro, gli aveva indicato la via degli spogliatoi.

Un episodio tanto particolare quanto poco apprezzato dalla terna, il cui video ha fatto il giro del mondo, spingendo il calciatore a trovare il modo migliore per porgere le sue scuse al malcapitato Bitnel. E l'occasione giusta è arrivata proprio con la designazione dell’arbitro per l'amichevole tra Trabzonspor-Samsunspor: al quinto minuto di gioco, Dursun ha preso improvvisamente sulle spalle l’arbitro, portandolo insieme ai compagni di squadra verso la terna, nel frattempo riunitasi a metà campo. Durante il tragitto, strette di mano e sorrisi con i calciatori, con il pubblico pronto ad applaudire divertito l'accaduto. Giunti al termine dell’insolita passeggiata, l’abbraccio tra Dursun e Bitnel, con il quarto uomo che suggella il tutto utilizzando la bomboletta spray come fosse un fumogeno.

Un gesto certamente concordato tra i diretti interessati, che non per questo perde di valore: al contrario, è bello vedere un momento di riconciliazione così plateale tra due soggetti del mondo del calcio, tanto lontani l’uno dall’altro.

Andrea Zezza



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