"Mi sento bene, vorrei tornare in Italia". Il Genoa lo ha accontentato, ma la storia di Giuseppe Rossi, oggi 31 candeline, è quella di un giocatore molto, troppo sfortunato. Talento enorme, certo, uno dei più cristallini del nostro calcio negli ultimi 10 anni. Cristallino in entrambi i sensi della parola, perché il calciatore italo-americano, dotato di tecnica sopraffina e grande fiuto del gol, ha subito spesso infortuni che lo hanno costretto a rimanere fuori dal campo per lungo tempo.
Cresciuto tra le giovanili del Parma e quelle del Manchester United, sono proprio i gialloblù a farlo conoscere al grande calcio. Dopo una grande stagione al Parma, che lo celebra come uno dei migliori esordienti Under 20 del campionato italiano, Rossi si trasferisce 6 anni al Villareal dove diventa uno dei giocatori più importanti della Liga: 82 gol in 192 presenze. Purtroppo, come detto, la sfortuna ha imparato bene il suo indirizzo: due infortuni al ginocchio lo fermano e non a caso in sua assenza la società spagnola retrocede in “Segunda Division”. Poi l’esperienza alla Fiorentina, dove i tifosi viola lo ricordano ancora con affetto: negli occhi ancora la tripletta con la quale Pepito affonda la Juventus il 20 ottobre del 2013.
Poi il ginocchio che fa di nuovo crack e l'inizio di un nuovo calvario. Le nuove esperienze in Spagna con Levante e Celta Vigo servono solo a ribadire che Giuseppe non è ancora pronto. Ora il Genoa, la nuova e forse ultima speranza. I rossoblù, nonostante tutto, hanno deciso di dare fiducia al calciatore, infortunatosi un’altra volta pochi giorni fa, ma pronto a ritornare sui campi più forte di prima. Allora auguri "Pepito", il calcio italiano ti aspetta.