Fino a due giorni fa era fuori dai giochi, oggi con due fendenti precisi e letali ha mandato al tappeto l'Avellino. Il saliscendi di emozioni di Matteo Fedele è tutto in queste 48 ore: il "gladiatore di qualità" di Stefano Colantuono, come l'ha definito il presidente biancorosso Cosmo Giancaspro in zona mista, ha permesso al Bari di rimontare il vantaggio irpino firmato Castaldo e portare in cassa tre punti fondamentali, raggiunti nonostante una maxi-emergenza (10 titolari fuori tra squalifiche e infortuni, ndr). Un destro dall'effetto travolgente al 7' del secondo tempo, un calcio morto nell'angolino basso alla destra di Frattali.
L'abbraccio con Franco Brienza ("E' un giocatore dalla classe enorme, è fondamentale per noi"), altro trascinatore del Bari nel pomeriggio del "San Nicola" è il simbolo della partita di Matteo: lottatore dal cuore d'oro, rinato dopo la contestata autorete allo Spezia di un mese fa grazie al sudore e alle reti. Che ha scelto un avversario particolare per la prima doppietta in carriera: "Non mi era mai successo di fare due reti. E' importante che siano arrivate in una partita così complicata. Con l'Avellino era un mini-derby. Mio padre è originario di quelle parti, ci vado spesso".
Le reti, appunto: caviale che arricchisce l'onesta tavola che il 24enne svizzero ha imbandito nei weekend in biancorosso. Tre in stagione, mai banali: prima contro il Carpi, la sua ex squadra, a pochi giorni dall'autorete allo Spezia che aveva rischiato di incrinarne il rapporto con la piazza. Poi all'Avellino, per tre punti che coincidono con l'aggancio temporaneo alla zona-playoff. "Era una partita particolare, ma contano solo i tre punti: anche avendo un pò male, do sempre il massimo".
Maturato nonostante un ginocchio sinistro malconcio e una convocazione apparsa a rischio alla vigilia: "Devo ringraziare l'osteopata Francesco (Loiacono, ndr), mi ha fatto lavorare duramente e il merito del recupero è suo. Dedico gol e vittoria a lui, alla mia famiglia e al mio procuratore". Colantuono lo striglia spesso, lui risponde stringendo i denti. "Il mister ci chiede applicazione, lavora tanto sulla nostra mente e sull'aggressività. Mi chiede spesso di calciare e oggi è andata bene". Il regalo di Natale è dietro l'angolo: "Ad Ascoli il 24 vogliamo tre punti. Non dobbiamo fermarci più". Parola di Matteo, gladiatore di qualità.