#Euro2016, bad moments: la flop 5 della fase a gironi
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Data: 23/06/2016 -

#Euro2016, bad moments: la flop 5 della fase a gironi

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Dai top ai flop. E' il rovescio della medaglia, il lato buio di una luna su cui i riflettori non si sono accesi. Un campione da cui ci si aspettava di più, un allenatore che ha fallito, una squadra che poteva fare molto meglio, un'occasione d'oro sciupata e un nervosismo inaspettato. Tra chi è uscito dall'Europeo e chi invece ha la possibilità di continuarlo, ecco i 5 flop della fase a gironi:

IL GIOCATORE - IBRAHIMOVIC

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Tre partite, sempre titolare. Duecentosettanta minuti in campo e nemmeno un gol. Due sconfitte ed un pareggio, frutto di un autogol. E' stato proprio di Ibrahimovic quell' "assist" per Clark che ha segnato nella sua porta. Gol, ma Ibrahimovic non ha esultato. Voleva essere lui l'autore, invece con la sua Svezia è stato più spettatore che attore protagonista all'Europeo. Il classico giocatore da cui si ci aspetta tanto, però questo torneo l'ha chiuso senza reti. In più, l'annuncio: addio alla nazionale. Una parentesi europea da dimenticare perchè Ibra non ha mai fatto rima con gol.

L'ALLENATORE - SLUTSKY

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Era arrivato come il salvatore della patria, se n’è andato, un anno dopo, chiedendo scusa a tutto il popolo russo. Davvero curioso, e forse un po’ ingrato, il destino di Slutsky sulla panchina della Russia. Così devoto alla causa della sua nazionale che aveva accettato di fare il CT gratuitamente. Si, avete capito bene. Nessuno stipendio fisso, solo dei bonus a seconda dei risultati raggiunti. Peccato però che l’avventura agli Europei sia stata un disastro: quarto posto nel girone, zero vittorie ed eliminazione. In più sono arrivate anche le dimissioni: “Non c’è molto da dire. L’unica cosa da fare dopo una prestazione così penosa è di chiedere scusa”. Come è che si dice? Oltre il danno, la beffa.

LA SQUADRA - L'AUSTRIA

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Due sconfitte e un pareggio. Quattro gol subiti ed uno solo segnato: ecco il bottino dell'Austria nelle tre gare del Girone F. Un flop non annunciato perchè la nazionale di Koller poteva giocarsela in quello che era il gruppo più equilibrato di questo Europeo, senza una vera big. L'unico punto conquistato è stato contro il Portogallo di CR7, ma meglio dell'Austria hanno fatto due delle outsider più sorprendenti dell'intero torneo: l'Ungheria e l'Islanda. Ultimo posto, eliminazione e saluto via social ad Euro 2016 con un 'Good bye'.

L'OCCASIONE FALLITA - IL RIGORE DI RAMOS

Undici metri separavano Sergio Ramos e la Spagna dal chiudere il Girone D come prima. Contro la Croazia, fallo in area su David Silva: l'arbitro non ha dubbi, è rigore. Italia spettatore interessato delle sorti della partita, perchè si affrontavano le due potenziali avversarie degli ottavi. Dal dischetto il difensore del Real Madrid, ma Subasic ci ha messo il guantone. Parato e rigore fallito come l'occasione per la Spagna di chiudere il girone davanti ai croati. 'Furie Rosse' seconde e ottavi di finale contro l'Italia. Visto l'epilogo, una domanda però è quasi d'obbligo: è maggiore la colpa di Sergio Ramos o il merito di Perisic?

NERVI TESI - CR7

Db Donetsk (Ucraina) 27/06/2012 - Euro 2012 / Portogallo-Spagna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo È bastata una semplice domanda prima di Portogallo-Ungheria per mandare su tutte le furie Cristiano Ronaldo. "Sei pronto per la partita?". Nessuna risposta e scatto di nervi. Microfono sequestrato e lanciato nel laghetto. Una reazione, a detta di molti, davvero esagerata. Un nervosismo figlio del rigore sbagliato nella partita precedente. Domanda sbagliata nel momento sbagliato ad un campione per nulla decisivo fino a quel punto. Ma forse proprio quel gesto deve aver sbloccato psicologicamente CR7. Contro l'Ungheria è arrivata la doppietta che ha regalato gli ottavi al suo Portogallo. In più ha suggellato la prestazione con un doppio record personale: unico giocatore a segnare almeno un gol in quattro diverse edizioni degli Europei ed è diventato primatista assoluto nella combinazione gol-assist (12). Una bella risposta a chi sosteneva fino alla vigilia che non fosse decisivo con la maglia della Nazionale. Bocciato? No, rimandato. di Guendalina Galdi e Marco Juric

Tags: Europei



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