"E’ una follia degna di me e degna dell’Empoli. Forse è davvero un rischio quello che ho accettato di correre dando la mia disponibilità, ma è anche vero che nella vita il rischio maggiore forse è proprio quello di non rischiare". A parlare è Giovanni Martusciello, a un passo dal diventare ufficialmente il prossimo allenatore dell'Empoli. In una lunga intervista sulle pagine del Tirreno spiega anche i motivi che l'hanno spinto ad accettare la panchina toscana: "Fino a qualche tempo fa non avrei mai pensato di diventare l’allenatore dell’Empoli, ma soprattutto durante questa stagione qualcosa è cambiato dentro di me. E quando il presidente Corsi mi ha chiesto se me la sentivo ho detto subito sì. E convinto di farlo".
Non è spaventato dalle responsabilità derivanti da questo nuovo ruolo: "In questi anni me lo sono sempre prese e me le sono sempre sentite addosso. Quindi l’approccio, almeno sotto questo profilo, non sarà diverso dalla scorsa stagione o anche due anni fa. In molti mi aspetteranno al varco, lo so. Ma per diventare un allenatore c’è bisogno di fare l’allenatore. E mi sento pronto.
Diciamo che oggi mi sento lucido e sereno. Ma soprattutto molto, molto felice. Alleno la squadra della città che amo. Di quella che è diventata mia e dove ho scelto di vivere. È un sogno che si avvera. Che vada male o bene potrebbe portarmi via da Empoli, da casa. Cerco di non pensarci, però, Perché ho già lasciato una volta da giocatore (nel 1999, ndr) ed è stato l’errore più grosso della mia vita. Scelsi i soldi, quella volta, e il giorno dopo mi ero già pentito".
Trovare continuità con il lavoro di Sarri e Giampaolo e disponibilità dei ragazzi, ecco di cosa avrà bisogno Martusciello: "Ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare con entrambi e ora sono pronto a provarci da solo. O meglio in prima persona, perché chi pensa di fare le cose da solo, nel calcio, non va da nessuna parte. Avrò bisogno prima cosa della disponibilità dei ragazzi. Dei giocatori. Un tecnico può avere le idee migliori, ma serve la convinzione e l’applicazione di chi deve metterle in pratica per riuscire a trasformarle in qualcosa di concreto. E questo aspetto, non lo nego, mi ha aiutato ad accettare. Cambieranno molti giocatori, è vero, ma la conferma di molti elementi mi consente di sapere bene con che tipo di gruppo avrò a che fare. Il resto - ha concluso Martusciello - lo faranno le scelte del direttore Carli e del team manager Accardi: sanno meglio di me quali sono i giocatori da Empoli".