Dall'Eccellenza al sogno B. La Viterbese strapazza il Pisa e non si po...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 24/05/2018 -

Dall'Eccellenza al sogno B. La Viterbese strapazza il Pisa e non si pone limiti: "Il gruppo la nostra forza"

profile picture
profile picture

"Premio per il passaggio del turno? No, non credo. Poi magari il Presidente ci farà trovare una sorpresa al nostro ritorno...". Lo spera, con il sorriso, Stefano Sottili. Per ora, però, è contento così. La sua Viterbese ha eliminato un'altra toscana, dopo aver già fatto fuori Pontedera e Carrarese. Due vittorie su due con un Pisa surclassato dalle solite difficoltà a segnare e da una fragilità mentale diventata ormai intollerabile. Un Pisa che, a fine partita, si raccoglie timidamente in mezzo al campo per farsi forza e per affrontare i fischi di una curva strepitosa fino alla terza rete avversaria. Poi è venuto fuori il nervosismo, il "Vogliamo vincere" si è trasformato in una esortazione a tirare fuori gli attributi. Le speranze si sono tramutate in un incubo.

Qualche metro più in là, invece, ecco gli eroi di Viterbo. Festeggiano sotto il settore ospiti, insieme a quei tifosi che hanno affrontato 300 chilometri per continuare a sognare. Gli stessi che, probabilmente, hanno seguito la squadra anche in Eccellenza. Già, perché la Viterbese ora fa la voce grossa in campo, ma fuori è stata piccola piccola per qualche anno. È successo nel 2004, dopo aver sfiorato la B con Guido Carbone. Poi nove anni estenuanti di debiti e la necessità di ricominciare da zero. Solo tre stagioni fa lo scenario era quello della D, il presente invece dice che la Viterbese è fra le otto che si giocheranno la promozione. Guidata da un allenatore che in Serie B ci ha anche giocato, quando aveva qualche capello in più. Eppure, ad un certo punto, Stefano Sottili e la Viterbese sembravano lontani lontani. Dopo la sconfitta in casa con il Livorno per la precisione. Poi l'esonero, Giannichedda che getta subito la spugna, e il ritorno appena nove giorni dopo: "I ragazzi mi hanno preso in giro - ha raccontato sempre in conferenza stampa - il Presidente mi ha visto stanco e mi ha voluto regalare qualche giorno di ferie...".

Il suo è stato il quinto cambio in panchina di una stagione tanto entusiasmante in campo quanto complicata fuori. C'è da aspettarselo quando il Presidente si chiama Piero Camiilli. Un mangia-allenatori, che nella sua carriera nel mondo del calcio ha esonerato anche Sarri e Allegri. I primi due della Serie A, chissà se possa essere di buon auspicio anche per Sottili. Intanto lui si gode un gruppo: "Coeso, dalla grande cultura del lavoro. Vanno spesso a cena fuori, perché si vogliono davvero bene". E in campo si vede eccome. Quinto posto in campionato, ancora meglio dell'ottavo che l'anno scorso aveva sorpreso tutti, una finale di Coppa Italia di categoria a condire il tutto. Un mix esplosivo di giovani ed esperti. Fra quest'ultimi c'è anche Michele Rinaldi. Classe 1987, difensore di mestiere. Oggi, però, ha anche segnato il secondo gol, quello che ha messo il Pisa in ginocchio. Tante storie da raccontare per uno che ha giocato anche in A. Non ce l'ha fatta con l'Atalanta, laddove è cresciuto. Nemmeno con l'Udinese di Pepe, Iaquinta e Di Natale, dove è arrivato insieme a Morosini, suo amico prima che compagno. Da Cosmi a Marino, passando per Galeone e Malesani. Nessuno gli da' quella possibilità che, invece, gli concederà il Bari qualche anno dopo. L'esordio nel calcio dei grandi nel febbraio del 2011, contro la Fiorentina. Poi, quindici giorni dopo, di nuovo in campo. A San Siro, davanti al Milan di Pato, Ibra e Robinho. Niente male insomma, proprio come questa Viterbese che espugna un'Arena riempita da 8000 cuori, con tanto di code ai tornelli anche a partita iniziata.

Niente male come Luca Baldassin, che al 32' ha pareggiato la rete di Ingrosso. La carta d'identità dice 1994, un ragazzo insomma. Qualche anno fa, ai tempi delle giovanili dell'Udinese, accanto a lui giocava un certo Zielinski, che quest'anno ha sfiorato lo Scudetto. Magari un giorno ci arriverà anche lui, chissà. La A l'ha un po' assaporata anche Diego Cenciarelli. Entra e un minuto dopo fa il terzo gol: "Questione di...culo" Ammette Sottili fra le risate. Nove anni fra D, C2 e C. Un passato in maglia viola, con la Fiorentina Primavera. Da gennaio a giugno 2012, sedici presenze con Matos, Bernardeschi e Babacar come compagni di squadra. Centrocampista di quantità, più che di qualità. Più alla Medel o alla Gargano piuttosto che alla Marchisio o alla Vidal. Tanta grinta e tanta corsa, la natura di una Viterbese che adesso non vuole più fermarsi. Pontedera, Carrarese e Pisa nella lista delle vittime. Scrivere una pagina di storia l'obiettivo. Il 3-2 di stasera come rampa di lancio e non come traguardo. Per la Serie B tenete d'occhio anche Sottili e i suoi ragazzi.

whatsapp_image_2018-05-23_at_22.30.25.jpeg
CONTINUA A LEGGERE

Tags: Lega Pro



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!