“Forte ma…”. Oppure. “Il talento c’è ma…”. E ancora. “Promette benissimo ma…”. Ma. Ma. Ma. E giudizio che restava spesso sospeso in aria. Il ‘?’ era sempre lo stesso. “Troppo basso e magrolino”. L’incognita diventava insostenibile per chi aveva bisogno di risultati immediati: tempo di aspettare non ce n'era. “Crescerà?”. Lo sosteneva la Lazio, il primo grande settore giovanile che decise di puntare su di lui, quando aveva 11 anni. Della stessa idea pure la Roma di un Bruno Conti innamorato di quel ragazzino con la pettinatura a fungo perché “dotato di colpi strabilianti”. Ma dopo due anni di attesa, niente. "E’ stato bello ma” e siamo alle solite.
I treni passano, resta giù, sconsolato è vero. Però mai domo. Il ragazzo di Civita Castellana infatti non demorde, si allena tutti i giorni, tra calcio dilettantistico nella Capitale e allenamenti individuali quotidiani. La famiglia si lega strettamente al suo fianco, mantenendolo sereno, giorno dopo giorno. L’agente Paolo Paoloni non è da meno, anzi; sempre in contatto. Tre anni fa un provino al Perugia, ma niente. Poi la Ternana. E ‘boom’ fisico che irrompe sulla sua carriera, come un fulmine improvviso. In due anni, infatti, il ragazzo cresce di ben 20 cm. Oggi, dalla testa ai piedi, ne misura addirittura 188! Finalmente. In Umbria però la sua maturazione è quasi totale. Anche grazie all’esperto mental coach Corapi, motivatore, tra gli altri, di Hernanes e Candreva. La musica cambia radicalmente: Sernicola riesce a ritagliarsi sempre più importanza nelle gerarchie del club. Dalla prima come titolare assoluto in Primavera - due i goal dell’ex alla Lazio, uno alla Roma - alla prima squadra, da gennaio di quest’anno; fino all’esordio in B della scorsa settimana, Ternana-Cesena. “Quando il mister mi ha detto di entrare l’emozione è stata fortissima. Mi tremavano un po’ le gambe, ma non vedevo l’ora di scendere in campo. Ho affrontato un giocatore importante come Ragusa, ma credo di aver fatto il possibile per limitarlo” ipse dixit con umiltà e grande timidezza. Ma in campo lui ha stupito un po’ tutti, senza paura. E se controlliamo la carta d’identità verrebbe da mettersi le mani tra i capelli dallo stupore: 1997. Già. All’orizzonte ecco il bis, venerdì sera contro il Lanciano.
Leonardo Sernicola è capace di ricoprire tutti i ruoli della difesa, sa disimpegnarsi anche a centrocampo, sia come mediano che da mezz’ala: il prototipo di quello che oggi è noto come giocatore moderno grazie a un mix di qualità fisiche, tecniche e mentali. Determinato. Che vuole prendersi il futuro, senza se. Soprattutto senza ‘ma’. Quelli lasciamoli agli scettici del passato.