E' una Roma a caccia di terzini: Widmer, Ansaldi, Mario Rui, Sidibè e dulcis in fundo....anche Pablo Zabaleta. Il nome più suggestivo di tutti, probabilmente. Un profilo, quello del calciatore argentino, finito nelle ultime ore nella wish-list dello smartphone di Walter Sabatini. Un curriculum importante, per un giocatore non più giovanissimo ma capace di dare spinta e copertura allo stesso tempo. Con il suo Manchester City ha messo in bacheca ben sei titoli dal 2008, vincendo tutto quello che si può vincere in Inghilterra.
Una maturazione internazionale raggiunta anche grazie alla maglia della Nazionale argentina. Quella maglia presa per la prima volta con la famosa Under 20 di Messi e Aguero, di cui era anche vicino di stanza nel ritiro olandese. Una vittoria luccicante come l'oro olimpico vinto tre anni dopo a Pechino. Poco conto, però, rispetto alle due delusioni consecutive: finale mondiale persa nel 2014, e bis in Copa America 365 giorni dopo. Una carriera simile a un ottovolante: si scende e si sale. Dall'inferno al paradiso e viceversa. Paradiso che potrebbe ritrovare nella città magica di Roma con Spalletti in panchina, il quale potrebbe dargli nuova linfa e stimoli in un'avventura calcistica del tutto nuova.
Far bene in Italia per poi tornare in Argentina. Nella sua Lugano, quartiere enorme di Buenos Aires dove si era anche iscritto all'università prima di partire per Barcellona. Voleva far un regalo grande a sua madre, scomparsa quando aveva 15 anni e che lo aveva accompagnato a tutti i suoi allenamenti. Ad ogni suo gol, ecco arrivare la dedica con occhi lucidi e braccia al cielo. Stessa identica azione che potremmo vedere anche all'Olimpico: Pablo Zabaleta è senza dubbio una concreta opzione per la difesa della Roma.