Metti un giorno in panchina con Riganò
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Data: 02/01/2020 -

Metti un giorno in panchina con Riganò

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La caldaia è rotta: “Riga, cambiatevi di là", gli dicono. Cose che capitano in Prima Categoria, non siamo in Serie A. Christian lo sa, ha cominciato su questi campi. Il suo Fiesole ha vinto le ultime tre partite ed è sesto. Il quinto posto, l’obiettivo minimo, è ad un passo. Adesso c’è l’Incisa da battere, la sua ex squadra. Non ha mai vinto in trasferta: “Ma occhio – ci dice – hanno una classifica che non meritano”.

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La partita inizia alle 14:30. Non fa freddo, nonostante la stagione. Il campo era ghiacciato fino alla sera prima. Marfour, il giardiniere, si danna fino ad un’ora dal calcio d’inizio. Gli vogliono tutti bene, anche se non è facile concentrarsi con il rumore del suo tagliaerba nelle orecchie. Le squadre iniziano a scaldarsi. Mister Riganò, “Riga” lo chiamano, scherza con i suoi vecchi dirigenti. Parlano dei figli, dei nipoti. Delle diete, perché l’età avanza e bisogna stare attenti.

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In panchina, accanto a sé, avrà Giorgio e Cristiano. Loro, dirigenti che giocano la propria partita prima che questa cominci sul serio. Entrambi i portieri, infatti, hanno la maglia verde. Non va bene, bisogna cambiarle ma c’è poco tempo. Cose che capitano in Prima Categoria. Come l’infortunio all’arbitro, che si riscalda e sente una fitta al ginocchio. Ci pensa Leonardo, fisioterapista del Fiesole. Ci siamo, la partita può iniziare.

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Mister Riganò sta in piedi: “Sempre, altrimenti resto sul divano in salotto”, sorride. L’Incisa gioca, la partita è combattuta. Riprende spesso Juri, il suo esterno goleador che gioca proprio vicino alla panchina. Non sbraita, urla solo quando è necessario. Esulta al gol di Labardi: “Andiamo bimbi”, li carica così i ragazzi. C’è qualche fallo di troppo, gli avversari pareggiano e lui non se ne fa una ragione: “Ma che gol abbiamo preso?”, chiede a chi sta in panchina.

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Il Fiesole resta pure in 10: “Due falli e due ammonizioni, in 30 anni non l’ho mai visto”, si lamenta con l’arbitro. Poi i cambi e il secondo gol dell’Incisa, proprio alla fine. Come l’espulsione per bestemmia del suo portiere. Il Fiesole finisce in 9 e perde. Niente poker di vittorie, tante polemiche: “Ciao Riga”, lo saluta l’allenatore avversario. Stretta di mano, abbraccio. Lì funziona così.

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