Un affetto che non conosce categoria. L'emozione della prima gara in Serie D, dopo un'estate turbolenta, è stata ripagata dal pubblico di Cesena. Nemmeno 368 chilometri potevano fermare una tifoseria storica, che ha già assaggiato il sapore del grande calcio, con tanta voglia di tornarci il più presto possibile. I tifosi hanno attraversato il centro Italia partendo dalla loro Cesena per andare a difenderla, sostenendo i propri ragazzi in Abruzzo, ad Avezzano.
Quattrocentocinquantacinque biglietti. Tanti ne erano stati venduti in prevendita per il settore ospiti, ma loro, oggi, erano di più. La prevendita era partita troppo tardi ecco che il Cesena chiede e ottiene il permesso dalla Questura di poter far acquistare ai propri tifosi il biglietto ai botteghini dello stadio. Esodo. Sì perché a quel punto sono diventati ancora di più i tifosi che hanno deciso di spostarsi per questa prima partita storica.
Erano in metà di mille al Marsi di Avezzano, ma sembravano centinaia di migliaia per come tifavano e intonavano cori per i propri beniamini. Tenevano testa al meraviglioso pubblico di casa che si era mobilitato per l'arrivo del Cesena.
L'emozione e la magia della prima storica in Serie D del nuovo Cesena e il dolore di un'estate piena di dubbi e tristezza per il fallimento della società sono state condensate tutte nel boato che ha scosso il Marsi di Avezzano all'8' del primo tempo quando Giovanni Ricciardo, di testa su corner, ha portato in vantaggio i bianconeri. Ci è voluto poco meno di dieci minuti per regalare uno storico sorriso ai propri tifosi, ripagati subito del lungo viaggio da Cesena ad Avezzano. Ma le sceneggiature migliori non sono quelle che iniziano e terminano bene. No, ci vuole del thrilling, della suspance. L'eroe deve attraversare qualche peripezia prima di avere la meglio.
E allora ecco che dopo un primo tempo comandato, nel secondo arriva il pareggio dell'Avezzano. Un gol che crea anche troppo entusiasmo tra i propri tifosi che aprono un cancello e quasi entrano in campo seguiti a ruota da quelli ospiti e per poco non si arriva allo scontro, ma dopo 9' di interruzione tutto torna nella norma. A San Siro magari non sarebbe successo, ma anche questo è il bello della Serie D. Emozione, passione vera che a volte va oltre il limite.
Quando sembra che la giornata perfetta sia sul punto di essere rovinata è il bomber a risolverla, nei minuti finali: Loris Tortori. Una girata al volo, sempre da corner, che manda in visibilio tutti il settore ospite che sta cominciando ad innamorarsi di questa nuova società nonostante resti sempre fedele e innamorata degli stessi colori e di chi li indossa. Perché loro vogliono il bene del Cesena.
Tortori, lo aveva promesso ai suoi tifosi in settimana, galvanizzandoli in vista dell'esordio in Serie D: "L'Avezzano è una grande squadra, attrezzata, che punta in alto, ma anche noi siamo una grande squadra e andremo lì per vincere". Detto fatto. Cesena ha il suo lieto fine magico e un po' thrilling.
E al fischio finale? E' festa totale con i giocatori di mister Angelini che vanno sotto il settore ospiti: applaudono e vengono applauditi, ringraziano lanciando maglie, pantaloncini e anche qualche calzettone ai propri tifosi. Follia e felicità, ma oggi tutto è concesso per la prima del nuovo Cesena in Serie D.
FOTO: ASD RC Cesena
