Zero paura, tanto entusiasmo e un pizzico di follia. “Ragazzi, li pressiamo alti. Nei primi 5 minuti voglio che proviate a fare gol”. I giocatori si guardano con gli occhi sbarrati, non credono a quello che hanno appena sentito. A parlare è Giuseppe Brunetto, allenatore italiano del Düren, club di quinta divisione tedesca. Vuole che i suoi ragazzi siano pronti a divertirsi. È in piedi davanti a loro, di fianco ha una lavagnetta e fra qualche ora li guarderà dalla panchina dell’Allianz Arena mentre affrontano il Bayern Monaco.
Ai suoi ha spiegato tutto. In squadra c’è Patrick, che di sera indossa i guantoni del portiere ma durante il giorno lavora come infermiere. Capitan Phillip, che ama così tanto il calcio da lavorare come videomaker in un’emittente televisiva sportiva. Brunetto si è portato anche un italiano al Düren: Tiziano Lo Iacono, trequartista dai piedi buoni, che per arrotondare fa il meccanico. L’unico calciatore professionista in rosa è il centrocampista Adam Matuschyk, polacco classe ’89, con un passato nel Colonia e 52 presenze in Bundesliga all’attivo.
Le idee di Giuseppe Brunetto hanno rivoluzionato il club. Allena il Düren dal 2019. Al mattino lavora come responsabile commerciale in una ditta di pulizie. Alle 17 torna a casa, prepara la seduta di allenamento e alle 21 si ritrova al centro sportivo per l’allenamento. Una routine ripetuta almeno cinque volte a settimana. Lui è un perfezionista, non lascia nulla al caso. Ama il pressing alto, l’offensiva veloce e la costruzione del gioco dal basso.
“Non mi interessa se prendiamo 15 o 20 gol. Dovete divertirvi e vivere al massimo ogni secondo di questa partita”. La missione è chiara. I dilettanti del Düren sfidano i campioni Bayern Monaco per i trentaduesimi di finale di Coppa di Germania. Clessidra capovolta. È il 22 agosto 2020. La squadra di Brunetto vince la Coppa dilettantistica del Medio Reno contro l’Alemannia Aachen e si guadagna la possibilità di affrontare il Bayern. Un giorno più tardi capitan Neuer alza sotto il cielo di Lisbona la Champions League. Destino.
Strade diverse che si incrociano. Come quella di Marc Brasnic, bomber del Düren, che stasera ritroverà Leroy Sané. I due sono cresciuti insieme nelle giovanili del Leverkusen. Il primo adesso gioca nelle serie minori, il secondo è una delle nuove stelle di Flick. Ancora loro. Per il Bayern non è la prima sfida contro una squadra della città di Düren. Nell’estate del 2011 fu disputata un’amichevole al Langerwehe Stadium. La gara finì 4-3 per i bavaresi con i gol di Tymoshchuk, Holger Badstuber e Mario Gómez.
Altri tempi. Nel 2018 un gruppo di investitori ha rifondato il club portandolo a un passo dalla promozione in quarta serie lo scorso anno. Hanno completamente ristrutturato il centro sportivo, rifatto il manto erboso e l’illuminazione del campo. Stanno addirittura costruendo un nuovo stadio.
“Mia san mia”, è il motto orgoglioso in dialetto bavarese del Bayern. Noi siamo noi. Per il Düren oggi sarà “Mia san anders”, Brunetto lo ripete a voce alta. Noi siamo diversi. In tutto e per tutto. Ma non per questo impauriti. La riunione tecnica è finita, uno spuntino veloce e si parte. Il club ha personalizzato il bus per l’occasione. Tutta la squadra che festeggia dopo la vittoria della Coppa. Sorrisi e zero paura per una notte storica. Da domani si torna alla vita normale.