Quei sei mesi a Cesena lo avevano riportato in Italia dalla fredda Russia, nel gennaio 2011, con 10 presenze e una rete, inutili per evitare la retrocessione romagnola. Ora cerca di nuovo la serie A con il Bari, e la sfida con i romagnoli rappresenta un crocevia fondamentale per la griglia-playoff, con in palio il terzo posto, piazza dove oggi le due squadre sono appaiate con il Novara. Alessandro Rosina è uno dei leader del gruppo di Andrea Camplone. A due giorni dal Monday-night del “San Nicola” contro il suo passato (“’E’ stata un’esperienza di soli sei mesi, ma la ricordo: abbiamo lottato per evitare la retrocessione”), tocca al numero 18 biancorosso dipingere la vera identità di una squadra reduce da tre vittorie di fila, con 12 centri messi a segno e 6 subiti tra Pro Vercelli, Novara e Salernitana. “Sicuramente abbiamo due facce: quella della squadra che fa tanti gol, ma anche di quella che ne prende. Non avevamo mai segnato così tanto, ma ci sono fasi della partita-come successo a Salerno e contro la Pro Vercelli-in cui abbiamo peccato di concentrazione”. 32 presenze, 7 assist e 4 reti, per Rosina quella barese è quasi una seconda giovinezza: “E’ un momento positivo, per me e la squadra: prima però non avevamo fatto male, ci era mancata anche un po’ di fortuna”. Sabato un tocco fortunato di Sansone gli ha tolto la gioia del gol, replay a fazioni inverse di quanto avvenuto sulla sua deviazione vincente nell’1-2 di Latina, dello scorso ottobre: “Allora avevo esultato io ma non mi avevano dato il gol (fu assegnato a Donati, ndr), mentre stavolta tutti hanno dato il gol a Sansone. Ma conta poco: conta segnare”.
Il feeling tra le punte è un dato di fatto: Rosina-Sansone è la pista sulla quale decollano le fortune offensive del Bari. “Ci cerchiamo e ci troviamo: lui sin qui aveva avuto meno occasioni per potersi esprimere, ma è stato bravo a farsi trovare pronto e ci sta dando una grossa mano, come aveva fatto De Luca prima”. Da rivali, per una maglia, ad amici: “Possiamo coesistere, i fatti lo dimostrano. Abbiamo esperienza e siamo stati presi anche per questo: il gruppo ci dà fiducia. Ad esempio, ora si parla tanto della difesa che prende gol, ma è un aspetto sul quale dobbiamo applicarci meglio tutti”. Un messaggio di apprezzamento arriva per Jacopo Dezi: “E’ un elemento di grande qualità, è giovane ma pensa da grande. L’esperienza a l’ha formato, si vede che si è allenato con calciatori di grande spessore”. Già 9000 i biglietti venduti, ai quali vanno aggiunti 11mila abbonati. Facile prevedere una bella cornice di pubblico al San Nicola: “Più siamo e meglio è-non ha dubbi Rosina-anche se avere uno zoccolo duro e caldo di tifosi come i nostri è sempre molto importante. Se lunedì ci saranno 30 o 35mila tifosi, sarà solo un vantaggio. Ci daranno una grossa mano”.
Luca Guerra