Dopo di lui: Claudio Ranieri, Carlo Ancelotti, Roberto Di Matteo e Antonio Conte.
Una storia fatta a sua volta di tante storie ma anche di trofei, dalla Premier di Conte alla Champions League di Di Matteo. E dopo l'idillio i vari addii, non sempre totalmente sereni.
Adesso dunque è il turno di Sarri: "Spero che potremo essere in grado di fare del bel calcio e di divertirci insieme ai nostri tifosi. E di competere per trofei da conquistare alla fine della stagione, che è quello che il club merita".
Poche parole, una presentazione. Come un 'Let me entertain you', applicato al calcio e non cantato, per dirla alla Robbie Williams, e per provare a immaginare come sarà il suo Chelsea. Inglese non a caso, anche se non di quella Londra che adesso è casa di Sarri.
Una città che anni fa il Maurizio bancario aveva già visitato. Ora il manager Sarri è pronto a viverci, sigaretta in bocca e il suo calcio per la prima volta esportato lontano dall'Italia.
Per una storia che inizia (la sua), un'altra che prosegue: quella degli allenatori italiani alla guida del Chelsea.