Bottiglia stappata, sorso di gazosa prima e di spumante poi. E lo champagne? Per il momento, c’è da aspettare. Avrebbe voluto brindare ancora, Sinisa Mihajlovic, dopo due belle vittorie contro Inter e Palermo capaci di rialzare sensibilmente umore e posizione in classifica in casa Milan. E invece… Ecco l’Udinese dal protagonista che non ti aspetti, pronta a rovinare quella che poteva essere la terza festa rossonera nel giro di 15 giorni.
Pablo Armero nel ruolo dell’imbucato a sorpresa, con il gol dell’ex ed una grande prestazione capace di spegnere l’entusiasmo rossonero, ed una squadra bianconera ben messa in campo da Colantuono, capace di coprirsi bene e di salvarsi, nel finale di partita, con qualche patema ed un pizzico di fortuna. Nel complesso, il Milan ha faticato non poco nella prima parte di gara, partendo senza quella carica che si era vista nella trasferta di Palermo e consentendo all’Udinese, nell’unica vera avanzata insidiosa della prima frazione di gioco, di portarsi avanti. Diverso il copione della ripresa, con Niang pronto a ridare speranza e voglia di trovare continuità ai suoi, spentasi definitivamente sulla sfortunata traversa colpita da Bertolacci e davanti a qualche rinuncia di troppo in fase di conclusione.
Inevitabile constatare come, ai rossoneri, sia mancato molto l’apporto di Jack Bonaventura, unico vero elemento in grado di interpretare al meglio il ruolo d’esterno nel 4-4-2 di Mihajlovic: un’assenza che ha pesato non poco sull’esito finale del match e sulla manovra offensiva milanista, spesso confusionaria e priva dello spunto giusto per trovare i 3 punti. Brindisi con tanto di champagne rimandato, dunque, per il Milan, in quella che figura come una nuova occasione persa (visti gli stop di Inter e Fiorentina) per potersi avvicinare ancor di più al terzo posto: l’Udinese incassa, invece, il terzo pareggio consecutivo, utile a ridare ossigeno ad una squadra che ha ritrovato in Pablo Armero, in maniera inattesa, il protagonista guastafeste di giornata.