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Isco: “Monchi mi ha preso per il collo, ci hanno dovuto separare”

L’ex centrocampista di Real Madrid e Siviglia Isco, ora svincolato, ha rilasciato una lunga intervista a Marca. Tra le sue dichiarazioni, lo spagnolo ha rivelato di un acceso contrasto avuto con l’ex direttore sportivo del Siviglia Monchi, terminato anche con lo contro fisico.

 

 

Siviglia, le parole di Isco

L’ex centrocampista del Siviglia Isco ha rilasciato un lunga intervista in cui ha raccontato i retroscena del suo addio al club spagnolo: “Quando Lopetegui se n’è andato e si è avvicinata la finestra del mercato invernale, ho visto tante cose strane all’interno del club“.

 

 

Per cominciare, hanno chiamato il mio rappresentante per trovarmi una via d’uscita, senza prima discutere di nulla con me direttamente. Appena l’ho saputo sono andato a parlare direttamente con Monchi. Gli ho detto: “Non so cosa sta succedendo, non so se mi vuoi, se non mi vuoi… Sii onesto con me e troveremo una soluzione senza problemi. Sono a tua completa disposizione.” Non so quale crisi economica possa aver avuto il Siviglia, ma dopo quella conversazione è andato tutto storto“.

 

 

Volevo solo conoscere i pensieri del club e lui mi ha detto che se avesse trovato qualcosa me ne sarei andato. Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, molestandoci per farci firmare la risoluzione. Allora sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: “Guarda Monchi, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene”. E poi c’è stato un po’ di conflitto... Quello che sto per dire è forte. Ho detto a Monchi che era la persona più ingannevole che avessi mai incontrato nel mondo del calcio e mi ha attaccato. Mi è venuto incontro, mi ha afferrato per il collo, ci siamo allontanati e ci hanno dovuto separare del tutto. Come capirai, dopo ciò, non volevo continuare lì in nessuna circostanza. E anche se mi dispiaceva, perché avevo un ottimo rapporto con i miei compagni di squadra e i tifosi mi trattavano meravigliosamente, non potevo trovarmi a mio agio in un club dove il direttore sportivo mi attacca e nessuno ne parla o si scusa. Così ho risolto il mio contratto e me ne sono andato“.

 

 

Redazione

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