Massimiliano Irrati ha parlato ai microfoni di La Repubblica. L’arbitro, designato al Var per i Mondiali in Qatar, ha detto la sua sulla prossima Coppa del Mondo e sul rappporto degli arbitri con la tecnologia.
Irrati ha parlato così dell’inizio del rapporto tra gli arbitri e il Var: “All’inizio non è stato facile, ci sono state delle resistenze. La prima volta che Rosetti ne parlò ci sembrava la moviola di Biscardi. Non riuscivamo a capire, era quasi una provocazione. Con la tecnologia bisogna essere aperti all’errore perchè puoi sempre rimediare. Bisogna insegnare agli arbitri più giovani che non c’è nulla di male ad andare al monitor per rivedere un errore, ti fa andare a letto più tranquillo”.
Il direttore di gara si è quindi espresso sulla possibilità che gli arbitri parlino in tv: “Noi siamo aperti all’idea, ma deve esserci una certa predisposizione. Quando abbiamo provato nel 2017 con Orsato ci sono state diverse polemiche, non è stata una bella esperienza. Far capire cosa c’è dietro a una decisione però è importante”.
Irrati ha, infine, parlato dell’esperienza che si appresta a vivere durante i Mondiali: “Mi sarebbe piaciuto vivere questa esperienza con i giocatori della nostra Nazionale. Non mi sento di rappresentare il Paese, non credo che la gente si riunirà per guardarci”.
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