Battuta la Roma, l’Inter si appresta a tornare in campo nella terza giornata di UEFA Champions League. I nerazzurri di Simone Inzaghi fanno visita allo Young Boys. Il fischio d’inizio della sfida dello Stadion Wankdorf di Berna si giocherà mercoledì 23 ottobre alle ore 21. Alla vigilia della sfida, Simone Inzaghi ha parlato ai microfoni di Sky Sport e in conferenza stampa.
Passato ai microfoni di Sky Sport, Simone Inzaghi ha aperto l’intervista analizzando le difficoltà della partita: “Questa è una partita di Champions League, quindi non semplice da affrontare e preparare. Non dobbiamo pensare alla Juventus. Il nostro avversario non è partito bene in campionato ma ha vinto l’ultima contro il Lucerna, poi è tornato in panchina l’allenatore dello scorso anno. Ci saranno delle difficoltà e dovremo essere molto bravi a gestirle con l’atteggiamento giusto”.
Inzaghi ha continuato parlando del campo sintetico dello Stadion Wankdorf di Berna: “Il sintetico è una cosa nuova, abbiamo fatto allenamento allo stadio per allenarci ma può capitare. Calhanoglu, Asllani e Buchanan non ci saranno. Zielinski è venuto con noi ma vedremo come sta, cercheremo di fare le scelte più giuste in vista del match. Lo Young Boys è una squadra strutturata, con un allenatore nuovo ma che conosce l’ambiente: sabato alle 18 contro il Lucerna hanno fatto una buona gara. Ci sarà da prestare attenzione”.
L’allenatore nerazzurro è tornato a parlare della vittoria contro la Roma: “Sono quattro anni che alleno l’Inter e sono quattro anni che vinciamo a Roma, prima mi sembra capitasse molto meno. Probabilmente il primo tempo l’anno scorso avevamo sofferto molto di più, posso solo dire che ho fatto i complimenti ai ragazzi per il grandissimo cuore dimostrato. Roma è un campo difficile, lo dice la storia dell’Inter: è una squadra con qualità, che ha investito molto nel fare la squadra. Io mi prendo una grande prestazione e una vittoria importante, ci deve far proseguire nel percorso che stiamo facendo”.
Infine, Inzaghi ha concluso parlando della possibilità di lanciare i giovani: “I ragazzi devono metterci del loro: per esempio per quanto riguarda le carriere da calciatore mia e di mio fratello, prima di giocare in A, abbiamo dovuto fare la gavetta. Siamo dovuti andare in C, io sono riuscito a passare subito in A. Alla Lazio ne ho lanciati tanti, all’Inter meno ma c’è la speranza di poterne lanciare di più. Berenbruch e Aidoo sono qui non perché siamo quindici ma perché sono due giocatori che meritano”.
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