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Petrelli tra Juve e Italia: “I consigli di Corradi, la sfida con CR7. Mamma è il mio LiveScore”

Dopo ogni partita squilla sempre il telefono: “E’ mamma Michela che mi manda messaggi con risultati e marcatori delle altre gare – se la ride Elia Petrelli, attaccante della Juventus e della Nazionale Under 19pensate che prima che iniziassi a giocare io nemmeno seguiva il calcio”. Come la sorella Sara, oggi invece: “E’ espertissima del campionato Primavera”.

Una vita in bianco e nero (prima Cesena, poi Juve) con qualche spruzzata di azzurro: “Indossare la maglia della Nazionale è sempre una grande emozione – racconta il classe 2001 a gianlucadimarzio.com – penso che sia l’obiettivo di ogni giocatore”. Centrato. Colpito e affondato. Come quella Spagna che un mese fa ne ha presi tre dagli Azzurrini. Migliore in Campo? Petrelli, assist e gol: “Ho ricevuto i complimenti di tutto lo staff, so che tutti credono in me. Sono stato messo anche nelle migliori condizioni per poter fare bene”.

Il ct Federico Guidi sorride e dietro di lui il suo vice Bernardo Corradi: “Mi dà sempre molti consigli e mi spiega in cosa devo migliorare”. Compiti da fare a casa: “Devo lavorare sul contatto fisico e sul colpo di testa”. Non si accettano giustificazioni dal 20 al 26 marzo, in programma c’è l’Europeo e bomber Petrelli è uno dei giocatori chiave della Nazionale: “Siamo un grande gruppo, dentro e fuori dal campo. Amici prima che compagni. Abbiamo molta fiducia, la squadra è forte”.

Prima però l’amichevole contro la Francia domani alle 15. E un conto aperto da sistemare. Tre anni fa perdemmo contro di loro la finale dell’Europeo U19: “E’ un motivo in più per cercare di vincere e fare una buona partita”. E se segna? “Non ho preparato nessuna esultanza, di solito mi vengono sul momento”. Profilo basso e piedi per terra.

Anche perché lì in mezzo Elia è uno degli otto giocatori sotto età: “La prima chiamata è stata mentre stavo partendo per Valencia con la Juventus. Mi ha mandato un messaggio un dirigente dicendomi che ero stato convocato per uno stage pre Europeo con l’Under 19”. Sorpresa: “Ero contentissimo, non me l’aspettavo”.

Dal bianconero all’Azzurro, Petrelli fa coppia fissa con l’amico Fagioli: “Giochiamo insieme da tre anni. Dividiamo la stanza e passiamo molto tempo uno con l’altro”.

“L’AMICHEVOLE CON CR7 E I PANTALONCINI DI MORATA”

Quando si allena con la prima squadra non sa dove girarsi per imparare: “Sono circondato da campioni. Dybala, Chiellini, Douglas Costa…”. Come un bambino al Luna Park: “Mi rendo conto che non tutti hanno questa possibilità”.

Ci siamo scordati qualcuno? “Quest’estate ho giocato contro Ronaldo in amichevole a Villar Perosa”. Ah già, Cristiano: “E’ fantastico poter imparare da un giocatore come lui. Molte persone sono emozionate per la possibilità che ho di stare vicino a un campione del genere”. Con l’italiano ancora così e così, ma quando vuole si fa capire: “Mi dice sempre di continuare come sto facendo e non mollare mai”.

Gli amici di Elia pazzi di Cristiano: “Mi chiedono foto e video, ma non è una cosa semplice”. Petrelli va sul concreto: “La sua maglietta? Non mi interessa, preferisco allenarmi vicino a lui per imparare”.

Anche perché non è che sia proprio un collezionista: “L’unico pantaloncino che ho preso è quello di Morata quando ero a Cesena e facevo il raccattapalle”.

E’ IL NUOVO MANDZUKIC, MA: “IL MIO MODELLO E’ IBRA”

Ok gli allenamenti con Ronaldo, ma Petrelli per tutti è il nuovo Mandzukic: “Un’etichetta che non mi pesa, ma lascia il tempo che trova. E’ quasi follia paragonarmi a un giocatore così importante e forte”. Umiltà. Ma occhio a fare battute al croato: “Non è uno che scherza molto”. Clima diverso nello spogliatoio della Primavera: “Ogni tanto mi prendono in giro”. Il suo modello però è un altro: “Mi ispiro a Zlatan Ibrahimovic”.

Mandzukic o Petrelli per Allegri non fa differenza: “Ci considera tutti allo stesso modo, non mi ha mai fatto sentire in disparte”. Elia orgoglio di papà Andrea: “Ha influito molto sulla mia crescita, quando giocavo male si arrabbiava sempre dicendomi che potevo fare molto di più”. E anche oggi che è alla Juve: “Se segno è contento, ma quando gioco male mi massacra”.

Solo complimenti però il giorno del debutto in C con la Juventus Under 23: “E’ stato bellissimo. Mi avevano detto che mi avrebbero fatto giocare perché mancava qualcuno, ma non ci credevo”. E invece: “E’ stata una grande esperienza”.

Prima ma non ultima. Il futuro è in mano ai giovani: “Stanno avendo sempre più spazio nelle prime squadre, anche grazie ai risultati che ottengono le Nazionali giovanili”.

Idee abbastanza chiare fin da piccolo: “Ho sempre voluto fare il calciatore”. Nessuna possibilità di negoziazione, o calcio o calcio. Anche se in tv segue tennis e basket: “Tifo per Djokovic, LeBron e Curry”.

I messaggini di mamma Michela arrivano solo sul calcio, però. Risultati e marcatori, un livescore in carne ed ossa. Domani niente aggiornamento dagli altri campi, gli occhi sono tutti per il suo Elia.

@francGuerrieri

Redazione

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