Milan-Inter, inizia il countdown. Tra I protagonisti indiscussi dei derby del nuovo millennio c’è sicuramente Javier Zanetti, el Tractor. “Il Capitano”, attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, analizza l’inizio di stagione dei nerazzurri e difende un mercato sottotono:
“Premetto che per noi la squadra ha già un grande valore tecnico, siamo convinti che il gruppo sia solido e completo. In generale in questa stagione vogliamo e possiamo dare fastidio a tutti, poi l’obiettivo principale è sicuramente quello di tornare in Champions League. Anzi, dobbiamo tornare nell’Europa che conta, lo impone la storia del club. E vincere domenica ci porterebbe fuori dal gruppone, avrebbe il sapore di un primo importante strappo. Stiamo costruendo un grande futuro, sia come società sia come squadra, i tifosi possono stare realmente tranquilli. Suning è una garanzia in questo senso“.
Su Icardi: “Da quando è con noi continua a migliorare. Si è per esempio conquistato la Seleccio sul campo, lavorando duro, senza farsi condizionare da niente. È un professionista serio, davvero innamorato dell’Inter, e qui da noi vuole riuscire a vincere qualcosa di importante. Attacca la porta come Crespo. Hernan era letale negli ultimi sedici metri, fra i più bravi che abbia mai visto“. Gli avversari: “Mi aspetto un Milan pericoloso, gara d’altronde decisiva per entrambi nella corsa per la Champions. Sarà un grande derby. Giocare Inter-Milan a San Siro, con 80.000 persone sugli spalti, è un’esperienza unica al mondo. Con Paolo abbiamo poi vissuto derby storici, fantastici, pieni di fuoriclasse. Si fermava il mondo per vedere Inter-Milan. Gare sentitissime, grande rispetto in campo e fuori. Ancora oggi è bello rivedersi in giro per varie iniziative“.
Il primo derby di Javier: “Finì 1-1, reti di Paganin e Savicevic. Ero emozionatissimo all’idea di giocare contro Franco Baresi e Paolo Maldini, che allora erano già dei monumenti. A pochi minuti dalla fine mi ritrovai a terra dopo un contrasto in area, mi rialzai di scatto pronto a protestare, ma mi accorsi di aver appena fatto a sportellate con Franco Baresi. Fu un attimo, feci finta di nulla e rientrai verso la metà campo facendo la figura del giocatore all’inglese che non si scompone minimamente per un contatto qualsiasi: in realtà era tutto figlio del rispetto che avevo per quelmagnificodifensore“.
C’è anche un ricordo poco felice: le semifinali di Champions del 2003: “Fuori dopo due pareggi, che dolore quell’1-1 nella gara di ritorno, ma nei giorni successivi provai solo orgoglio per come avevamo affrontato quei 180 minuti. Piansi nello spogliatoio, e ricordo che i primi ad abbracciarmi furono Maldini, Costacurta e Ancelotti. Ripeto, erano derby stellari con uomini veri in campo. L’avversario che ho più sofferto? Kakà, un mostro, era ovunque, velocissimo, quasi immarcabile. Ricordo una corsa a due con lui, una ripartenza terribile, riuscii ad accompagnarlo a fondo campo, venne giù San Siro per applaudirmi, ma io ero letteralmente senza ossigeno alla fine di quella volata. Sheva? Ci ha bucati in quasi tutte le partite. Aveva tutto: velocità, cuore, dribbling e tiro. Ed era pure un ragazzo meraviglioso…
Pochi acquisti la scorsa estate, Zanetti rassicura tutti: “Basta attenersi ai fatti. Suning ha investito molto fin dai primissimi giorni. Non è mai mancato un appoggio concreto a ogni componente del club. Certo, dobbiamo fare i conti con il fair-play finanziario, e noi rispettiamo le regole, sempre. Ma lo sguardo è già oltre, presto potremo tornarearegime pure a livello di mercato, intanto la garanzia migliore per i tifosi è appunto nei fatti, nelle varie iniziative descritte prima, nella ristrutturazione della Pinetina, nella ricerca di un nuovo centro sportivo per il settore giovanile e nei grandi progetti di ammodernamento che coinvolgono San Siro, il nostro stadio, il Meazza. Insomma, parliamo di progetti a lunga scadenza che evidenziano la volontà della proprietà di legarsi per molto tempo a Milano e all’Inter. Non a caso Steven Zhang, figlio di Zhang Jindong, si è stabilito qui fin da subito. Siamo sempre più solidi, state tranquilli, e il nostro lavoro è riconosciuto anche a livello internazionale” .
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