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Inter, Conte: “Il mio sfogo? Non mi piace vivacchiare. Porto aspettative”

Torna in campo l'Inter, lo fa dopo il ko di Dortmund che ha complicato il percorso in Champions. Ora testa al campionato, dove continua l'inseguimento alla Juventus. Prossimo avversario sarà il Verona: "Un avversario in salute, che corre e pressa – ha commentato Antonio Conte nella conferenza stampa della vigilia – non sarà semplice, dovremo essere preparati. Bisognerà reagire anche alla batosta di Dortmund, alle scorie che ha lasciato".

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Fra queste, probabilmente, anche le dure parole dello stesso allenatore nel post gara. Bersaglio la dirigernza, rea secondo lui di aver sbagliato qualcosa nel mercato estivo: "Voi vedete le mie parole come uno sfogo, io sinceramente no. Hanno avuto uno scopo costruttivo per cercare di capire dove si è commesso qualche errore, senza colpevolizzare nessuno, mettendomi per primo dentro. Sono stato chiamato per cercare di cambiare i giri del motore degli ultimi nove anni. Ogni cosa che faccio, la faccio per cercare di migliorare le situazioni. Voglio far capire che dobbiamo fare meglio perché siamo l'Inter. E nel privato i dirigenti sono i primi a riconoscere i loro sbagli, quindi non vedo problemi con loro. Abbiamo lo stesso pensiero".

A preoccupare sono anche gli infortuni, con l'Inter che a Dortmund ha perso anche Politano. La coperta davanti adesso è cortissima: "L'unica è portare in rosa uno dalla Primavera fra Vergani e Fonseca. Detto questo non avrei problemi a lanciare dal 1' Esposito. Viviamo situazioni che ci devono far riflettere, sempre in maniera costruttiva. Quando affronti due competizioni così importanti, gli infortuni traumatici li devi mettere in conto. Per questo in futuro dovremo essere bravi e evitare queste situazioni".

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Poi i soliti elogi al gruppo: "Mi fido molto della squadra, che sta facendo cose incredibili. I ragazzi sono in oggettiva difficoltà dopo 7 partite in 20 giorni. Stanno dando l'anima e hanno margini di miglioramento. Si può costruire qualcosa di importante, ma da parte mia c'è la volontà di alzare l'asticella a prescindere, senza dare alibi. Siamo in una squadra che deve tornare a competere per obiettivi importanti, quindi giusto che io alzi l'asticella per tutti. Se sbaglio, mi dispiace. In tutto c'è sempre una strategia. Io porto aspettative, tutti bisogna cambiare giri. Se qualcuno non è abituato al mio ritmo, mi dispiace. Se dovessi accorgermi che non ci sono le possibilità di lavorare come voglio, diventa difficile. Non posso snaturarmi e non mi piace vivacchiare". 

Redazione

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