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Dumfries, gol e rigore causato: cos’è successo

Denzel Dumfries, Inter (imago)

Prima il gol segnato, poi il tocco con il braccio e il rigore causato: Dumfries è stato il protagonista nella prima mezz’ora di Inter-Udinese.

Dopo l’iniziale vantaggio, l’Inter di Chivu si trova sotto dopo il rigore realizzato da Keinan Davis e la grande rete di Atta. Protagonista della prima parte della partita è stato Denzel Dumfries. L’esterno olandese, infatti, prima ha realizzato la rete dell’1-0, concludendo una bella azione dei nerazzurri, iniziata con una grande giocata di Lautaro Martinez.

Poi, sugli sviluppi di un calcio da fermo, ecco l’episodio che ha portato all’assegnazione del calcio di rigore a favore dei bianconeri. Dopo uno schema, la palla è arrivata a Bertola che di testa ha cercato la sponda. Dopo l’impatto, il pallone ha sbattuto sul braccio del numero 2 di Chivu.

Inizialmente, il direttore di gara Marchetti aveva assegnato il calcio d’angolo a favore degli ospiti. L’arbitro è stato poi richiamato al Var e ha cambiato la sua decisione, punendo il tocco dell’olandese.

Dal dischetto si è presentato il numero 9 di Runjaic che ha spiazzato Sommer, realizzando il gol del pareggio. Udinese che ha trovato il raddoppio con un grande tiro da fuori di Arthur Atta.

Chivu (CREDITS: Federico Piovesan)

Il primo tempo

Un primo tempo a due facce quello che ha visto protagoniste Inter e Udinese. Un avvio di gara che ha visto i nerazzurri ripetere lo spartito visto contro il Torino. Pallino del gioco, pressione e ritmo. Dopo una grande occasione di Bastoni su calcio d’angolo, è arrivato il vantaggio di Dumfries al 17′.

L’Udinese, però, dopo lo svantaggio è riuscita ad alzare il proprio livello di gioco, trovando il pareggio su rigore con Davis e al 40′ il sorpasso di Atta.

 

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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