Gira che ti rigira, si finisce sempre lì. A vedere i compagni abbracciare il loro leader, con la fascia di capitano al braccio: a vedere Mauro Icardi, oggi come sostanzialmente sempre, trascinare i suoi verso una reazione obbligatoria dopo l’eliminazione in Champions. Senza la benché minima voglia, a discapito di qualsiasi voce, di abbandonare la nave.
Un tweet per svelare (con ogni probabilità) i piani futuri di chi dell’Inter, oggi e domani, ha piena intenzione di restare simbolo: la rivelazione di Wanda (qui), compagna di vita (anche calcistica), nella notte pre ennesima conferma. “Leggere le pagine del rinnovo” prima, osservare il suo “9” risolvere la pratica Udinese poi: non senza fatica, dopo aver divorato il vantaggio su gran palla di Keita, ma in maniera decisiva e a modo suo. Con un cucchiaio dagli undici metri, fotocopia del rigore calciato al San Paolo 3 anni fa, come medicina utile ridare spinta, convinzione e umore in più alla sua squadra.
Cinque su cinque: numero di penalty calciati e realizzati nell’anno solare 2018, per un dato in cui al momento l’attaccante nerazzurro non ha eguali. Icardi, in fin dei conti, è esattamente così: freddo e lucido quando serve, primo uomo cui appellarsi per risollevarsi nei momenti di difficoltà. Cambiando soluzione dal dischetto, cercando di rendersi “meno prevedibile”: confermandosi leader qualitativo ed emotivo su cui poter sempre contare.
E anche oggi, come in tante altre occasioni, tutto è ruotato attorno a lui: capitano che può sbagliare e sprecare, ma anche esserci, una volta di più, quando c’è da buttare il pallone in porta. Ignorando qualunque tipo di critica, dopo il recente viaggio per il Superclásico pre PSV, e proseguendo nella propria missione: portare la realtà a evidenziare, ancora, come gira che ti rigira…si finisca sempre lì. A vedere Mauro Icardi segnare e decidere, da Capitano del presente e del futuro della sua Inter, in ogni modo. Anche col cucchiaio.
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