Le dichiarazioni di Petar Sučić dopo i primi giorni all’Inter su Chivu, l’eredità di Brozovic e non solo
Petar Sučić è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per raccontare i suoi primi giorni all’Inter, le sue sensazioni e le aspettative per il futuro. Ma non solo, anche l’attesa al derby croato con Modric al Milan.
“Il cambiamento di vita e di carriera è grande. Ma l’ho voluto fortemente. Adesso mi trovo in un club semplicemente enorme e voglio godermi fino in fondo questa esperienza, crescere come calciatore e come uomo. E, ovviamente, vincere“, ha dichiarato l’ex Dinamo Zagabria.
Per lui, giusto il tempo dell’arrivo in Italia e poi subito la partenza per il Mondiale per Club negli Stati Uniti al servizio del nuovo allenatore, Cristian Chivu.
“Ama ciò che fa e lo trasmette: si vede dalla precisione che usa in ogni singolo allenamento. Ho notato un’altra dote importante, la schiettezza: parla in maniera diretta, dice quello che pensa in faccia. Non fa giri di parole, va al punto“, ha dichiarato il croato sull’ex Parma.
Con il suo arrivo all’Inter, Sučić porta avanti la tradizione di giocatori croati che hanno vestito la maglia nerazzurra. Kovacic, Brozovic e ora appunto anche il classe 2003. “Non mi piace parlare di me stesso o paragonarmi a qualcuno, perché poi la gente magari pensa: ‘Questo si crede Messi’. Io non sono fatto così. Quando dicono che sono il nuovo Brozo, rispondo che voglio solo essere me stesso. La miglior versione di me stesso“.
E poi ancora. “Posso giocare come numero 6 o numero 8, mezzala come dite in Italia, ma posso anche stare nella posizione più centrale. Cerco di essere un giocatore moderno e duttile e per l’Inter faccio tutto ciò che serve, anche perché mi trovo dentro al miglior centrocampo del mondo. Da qualunque lato ti giri, c’è qualità“.
Infine, il nuovo acquisto dell’Inter ha parlato anche del possibile arrivo di Luka Modric, suo compagno in Nazionale croata, al Milan. “Se firmasse… sarà bellissimo. Giocare un derby contro Modric sarebbe speciale. Abbiamo solo giocato insieme in nazionale, per noi croati lui è semplicemente il più grande di sempre, tutti vogliono essere come Luka. Non riesco a immaginare bene come sia averlo contro, ma il derby di Milano è unico, come San Siro stesso… Quando ci sono entrato per la prima volta in un Inter-Fiorentina, ho detto “wow”: non è uno stadio, è la casa del calcio“.
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