Nuova avventura per Matteo Politano, pronto ad iniziare la sua esperienza all’Inter. Dopo una lunga trattativa i nerazzurri hanno regalato l’esterno classe 1993 a Luciano Spalletti, queste le sue prime parole nella conferenza stampa di presentazione: “Quando ho saputo che sarei andato all’Inter ero a Los Angeles, è stata calcisticamente una delle giornate più belle della mia vita – ha dichiarato – A gennaio ho avuto l’opportunità di andare al Napoli, poi ho parlato con il Sassuolo e mi hanno detto che sarebbe stato importante restare lì per la mia crescita, e sono contento sia andata a finire così. Ronaldo? Sarebbe importante avere un campione così nel nostro campionato”.
“L’importante è dare sempre il massimo in campo, il gol poi è sempre una conseguenza. Il ruolo da attaccante? Vanno fatti i complimenti a Iachini per avermi provato in quella posizione, mi son trovato bene. Ho sempre fatto l’esterno destro, ma ho svariato molto a Sassuolo negli ultimi due anni. I campionati sono lunghi anche se la Juve partirà avvantaggiata. Con Spalletti ho parlato 5 minuti al telefono, avrò tempo per farlo: sono a sua disposizione per qualsiasi ruolo deciderà di farmi fare. Quel gol a San Siro me l’hanno rinfacciato un po’ di tifosi…”.
“Sono qui a disposizione del mister, è un onore essere qui e giocare per l’Inter. Darò sempre il massimo. Arrivare in una grande era il mio obiettivo, facendo un percorso di crescita importante, sono in uno dei club più importanti d’Europa. Nazionale? Venire all’Inter aiuta, ma il primo obiettivo sarà l’Inter, poi vedremo per la Nazionale. “Quando mi hanno chiamato per comunicarmi della trattativa dormivo, ma è stato uno dei risvegli più belli. Sta a me guadagnarmi la fiducia dell’allenatore e del presidente”.
“Vrsaljko? È un grandissimo giocatore ma non l’ho sentito, dovesse arrivare sarebbe un grandissimo rinforzo. Ho sentito Stramaccioni, mi ha detto di stare tranquillo anche se sarà diverso giocare a San Siro. Non vedo l’ora di iniziare. Florenzi? Più che a me queste domande dovreste farle ai dirigenti…”.
“Numero 16? In realtà ero legato al 7, quando sono arrivato a Sassuolo era occupato. Il 16 è il giorno di nascita di mia moglie e di mio fratello: mi ha portato fortuna e per questo motivo lo tengo”.
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