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Gli anni in giallorosso e la rinascita in nerazzurro: Mkhitaryan dalla Roma all’Inter

Dopo tre stagioni in Premier League, tra Manchester United e Arsenal, Mkhitaryan arrivò in Italia nell’estate del 2019, diventando il primo calciatore armeno della Serie A. In giallorosso, oltre a vincere la Conference League, il numero 22 nel 2020/2021 è stato protagonista di una grande stagione in cui ha collezionato 13 gol e 11 assist in 34 partite

 

PHOTO CREDITS: ANDREA ROSITO

Mkhitaryan, poi, è diventato un giocatore molto importante nelle rotazioni di Simone Inzaghi. Il suo primo contratto con l’Inter, firmato nell’estate 2022 con scadenza nell’estate 2024, è stato rinnovato poco meno di un anno fa fino a giugno 2026

 

Mkhitaryan dalla Roma all’Inter da svincolato

Dopo tre stagioni in giallorosso, in cui ha accumulato in totale 29 gol in 116 gare, nell’estate 2022 il contratto di Mkhitaryan con la Roma è scaduto e l’armeno è poi passato all’Inter. I giallorossi nel mese di giugno avevano proposto il rinnovo al 22, un contratto da 3,5 milioni netti più bonus che, giocando regolarmente, ogni 15 partite sarebbe aumentato a 4,1. Inoltre, sarebbe scattato il rinnovo automatico in caso di qualificazione in Europa e anche se avesse dovuto giocare almeno il 50% delle partite. Mkhitaryan, però, già molto vicino all’Inter decise di respingere questa offerta e il 2 luglio di quella estate venne ufficializzato il suo arrivo in nerazzurro. 

Con l’ex Lazio il classe 1989 ha vissuto una vera e propria rinascita. Sia nella sua prima stagione a Milano che nella seconda, quella della seconda stella, in tutte le competizioni ha collezionato più di 40 presenze. 

 

PHOTO CREDITS: ANDREA ROSITO

Domenica Mkhitaryan tornerà all’Olimpico da ex per la terza volta. Non essendo passato effettivamente dalla Roma all’Inter l’armeno non verrà fischiato e anzi, come già successo, prenderà anche gli applausi perché nella capitale davvero in pochi hanno dimenticato la stagione da protagonista nel 2020/2021. 

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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