Scocca l’ora del derby. Domani sera, a San Siro, sarà Inter-Milan. Partita analizzata da chi, in passato, questa sfida l’ha affrontata tante volte in nerazzurro, Beppe Bergomi. “L’Inter arriva meglio alla partita – ha detto l’ex difensore a TuttoSport – Ha una classifica migliore, ha vissuto due settimane lontano dalle
polemiche, in questo momento ha una solidità e una tenuta mentale
più forti, nonostante il gioco in diverse partite non sia stato
all’altezza. Il Milan è in costruzione e onestamente pensavo fosse
più avanti in questo processo e credo che lo pensi anche Montella.
Purtroppo dopo i grandi cambiamenti estivi il Milan aveva bisogno di
risultati per alimentare l’entusiasmo, invece sono arrivate
sconfitte pesanti. Inter e Milan sono squadre che prediligono avere
spazi. L’Inter, per dire, non è il Napoli: la squadra di Sarri ti
soffoca col pressing, ma poi sa far male negli spazi stretti.
L’Inter, con Fiorentina e Roma, è diventata devastante quando ha
avuto il punteggio in suo favore. Anche il Milan ha esterni e
trequartisti che amano avere campo davanti: per il momento di
difficoltà che attraversa, credo che Montella giocherà più
accorto, lasciando fare la partita all’amico Spalletti. Di sicuro è
una partita tatticamente molto interessante da studiare e analizzare.
Uomo derby? Non saprei. Borini, per esempio, mi ha sorpreso contro la
Roma: ha fermato Kolarov e rilanciato spesso l’azione. Il Milan
sulle fasce ricorda il gioco degli esterni di tanti anni fa, penso a
Causio e Cabrini alla Juve, quando saliva uno l’altro si abbassava,
idem la mia Inter dello scudetto con Bianchi e Brehme. Borini dovrà
dare un occhio a Perisic, ma sarà Musacchio poi a doverlo prendere.
Credo che molto del derby passerà dalla
prova di Perisic”.
Sul Milan e Montella: “Vincenzo è un
tecnico che ama cambiare molto. Al primo anno in rossonero lo ha
fatto poco perché aveva il giocatore determinante per le sorti della
squadra, Suso, fatto e finito per giocare ala destra nel 4-3-3.
Adesso Montella ha cambiato e sta cercando la soluzione migliore per
agevolare Suso. Sento dire che potrebbe giocare col 3-4-2-1, potrebbe
essere una soluzione perché credo sia giusto far giocare di più
Suso e lo stesso Bonaventura, ma così facendo dovrà sempre restare
fuori uno fra André Silva e Kalinic. Per me il croato, oggi
infortunato, è il centravanti titolare del Milan, André Silva deve
crescere ancora molto, anche se ha dimostrato di avere il gol dentro
di sé. Bonucci? Credo che si sia caricato di troppe responsabilità:
la fascia, le aspettative dell’ambiente, i discorsi motivazionali
in campo e nello spogliatoio. Bonucci ha grande esperienza, ma forse
è stato troppo anche per lui perché nel calcio da soli non si
combina niente. A Torino aveva poi compagni importanti vicino, al
Milan chi lo circonda ha qualità, ma non ancora lo stesso spessore
di gente come Barzagli o Chiellini. Ma sono convinto che presto
tornerà ad essere il vero Bonucci”.
Sull’Inter: “Icardi è un attaccante
letale nello sfruttare determinati movimenti, ma non penso che
prediliga affrontare una difesa a tre o a quattro: l’argentino lo
vedo bene contro chiunque, l’importante è che capisca che deve
essere continuo, fare la differenza non una gara sì e due-tre no, ma
sempre. Ricordo la partita contro la Juve di Bonucci a San Siro
dell’anno scorso, fu eccezionale. Chi schiererei alle spalle di
Icardi? Brozovic, se capirà di dover correre di meno per essere più
lucido, per qualità tecniche e tempi di inserimento è il miglior
trequartista che ha Spalletti. Domani il tecnico non lo potrà
schierare, quindi punterei comunque su Joao Mario. In alternativa
Eder. Borja Valero in quella posizione non è incisivo, Vecino
sarebbe invece una soluzione di ripiego”.
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