L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, il giorno seguente alla sconfitta in Champions League contro il Bayern Monaco, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport, confermando la piena fiducia nei confronti dell’allenatore Simone Inzaghi.
“Lo stato d’animo è quello di un sano realismo, ogni sconfitta porta con sé un’analisi più attenta delle problematiche. Il confronto fa parte dell’essere dirigente, abbiamo uno staff molto unito sia a livello dirigenziale sia tecnico. Dai confronti nasce sempre qualcosa di positivo per il futuro“, ha detto Marotta a Sky Sport.
Sul livello del calcio italiano: “Si sa che l’Italia calcistica è in seconda fila nel ranking. Lo strapotere della Premier League, della Bundesliga e della Liga è evidente: sono squadre con grandissimo potere di spesa e grandissimi campioni. Ma questo non rappresenta un alibi: ieri abbiamo perso contro una squadra più forte, ma dobbiamo andare alla ricerca degli eventuali difetti“.
Sulle difficoltà della squadra in questo periodo: “La preoccupazione non deve portare ansia o paura, ma un’analisi approfondita, il coraggio di fare scelte importanti come ha fatto ieri Inzaghi. Bisogna migliorare sia a livello di singoli che di collettivi, l’Inter è sempre l’Inter: ha una storia importante, deve essere sempre competitiva a prescindere da chi va in campo“.
Sui cambiamenti di formazione apportati da Inzaghi ieri: “Sono state scelte di coraggio. In questo momento l’allenatore, che gestisce il gruppo, ha uno stress come impegni da affrontare da qui al 13 novembre. Inzaghi ha una rosa di qualità che deve utilizzare nel migliore dei modi, in base alle indicazioni degli avversari e degli allenamenti. Penso che lo stia facendo nel migliore dei modi, nonostante le ultime due partite siano coincise con due sconfitte“.
Ancora su Inzaghi: “Se ha la fiducia del club? Ma ci mancherebbe, sta facendo un ottimo lavoro, sa allenare e gestire benissimo la squadra. Noi siamo l’Inter, vogliamo solo maggiore accortezza da parte di tutti, dalla dirigenza, all’area tecnica e ai giocatori. Quando si indossa questa maglia va onorata, mi dispiace per i 60mila di ieri e per i 70mila di altre occasioni. Noi abbiamo un obbligo: dobbiamo ripagarli nel migliore dei modo e non possiamo fare altro che crederci, questi errori serviranno per il futuro“.
Su Lukaku: “Il calcio è un gioco collettivo, si gioca in undici. Non bisogna mai poggiare le proprie forze e aspettative su un solo giocatore, anche se parliamo di Lukaku. Chi lo sostituisce dev’essere all’altezza di ciò che rappresenta l’Inter, da questo punto di vista so che abbiamo una squadra di professionisti: ora non ci sta girando bene, dobbiamo avere fiducia e dare il massimo“.
Sul raggiungimento della seconda stella: “L’Inter quando partecipa a una competizione ha l’obbligo di correre per il massimo, la seconda stella è un sogno secondo me realizzabile. Dobbiamo essere consapevoli di avere a che fare con grandi avversari, ma questo non ci deve spaventare. Alla fine, che saremo noi o meno, dovremo aver fatto il nostro dovere“.
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