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Inter, Eriksen: “Scudetto punto di partenza. Conte? Ora ho capito”

Da oggetto misterioso, sul punto di lasciare l’Inter a gennaio, a elemento fondamentale per conquistare il diciannovesimo scudetto nella storia del club nerazzurro.

 

 

Il primo anno e mezzo di Christian Eriksen in Italia è stato un continuo saliscendi, fino al raggiungimento del punto più altro tra sabato e domenica con la vittoria del titolo. Un trionfo che il centrocampista danese, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, commenta così: “Non ho rivincite da prendere contro nessuno. Io gioco soltanto a calcio: a volte va bene e altre male. Poi questo sport cambia velocemente, praticamente ogni settimana. Sei mesi fa vivevo una certa situazione, ma ora abbiamo vinto un trofeo e posso solo dire di essere molto felice di stare all’Inter. Questo scudetto è un buon punto di partenza… Ora possiamo continuare e costruire un ciclo”.

 

 

Saliscendi nella sua esperienza all’Inter dovuti anche a un rapporto inizialmente non straordinario con Antonio Conte. Rapporto che però adesso, come le prestazioni di Eriksen, vive il suo punto più alto: “Io sono arrivato con la mente aperta per imparare. Quello che non ho capito all’inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all’intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace”.

 

 

E sul futuro, almeno il suo, Eriksen ha le idee chiare: “Sei mesi fa potevo essere considerato fuori, è vero, ma ora è cambiato tutto. Nessuno può prevedere il futuro, ma sono contento di restare qui e di avere uno scudetto sul petto. Conte? Per noi è importantissimo, ma la sua permanenza non dipende da noi: deciderà lui insieme alla società”.

L’INTERVISTA INTEGRALE NELL’EDIZIONE ODIERNA DELLA GAZZETTA DELLO SPORT

Redazione

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