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Inter, Chivu: “Dobbiamo ritrovare l’entusiasmo di qualche giorno fa”

Cristian Chivu, Inter – Credits: Federico Piovesan

Le parole di Cristian Chivu al termine di Inter-Udinese

Primo passo fasso dell’Inter di Cristian Chivu. I nerazzurri sono usciti sconfitti dalla prima partita casalinga.

L’udinese si è imposto per 1-2 in rimonta grazie alle reti di Davis, su calcio di rigore, e di Atta che hanno ribaltato il vantaggio iniziale firmato Dumfries.

Al termine della partita, l’allenatore rumeno ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla prestazione dei suoi ragazzi.

Di seguito le sue parole in conferenza stampa.

Inter, le parole di Chivu in conferenza stampa

Chivu ha iniziato la conferenza stampa analizzando la prestazione dei suoi giocatori: “Dobbiamo trovare la motivazione e quello che è stato l’entusiasmo di qualche giorno fa. Purtroppo oggi facevamo fatica nell’essere fluidi nel gioco, nel creare superiorità. Un po’ leziosi. Questo ci ha fatto fare un inizio di partita non bello, ma eravamo andati in vantaggio. Il rigore ci ha creato uno svantaggio dal punto di vista mentale. Abbiamo perso le misure, seconde palle e duelli. Sapevamo che l’Udinese fisicamente ci avrebbe messo in difficoltà.
Nel secondo tempo siamo riusciti a creare qualcosa ma non abbastanza.”

Ha poi aggiunto sulla rosa: “Noi dobbiamo giocare il calcio che ho in mente con i giocatori che abbiamo. A volte invece che specchiarsi un po’ troppo e attirare l’altra squadra bisogna essere più verticali. Non è facile perché sono anni che si è abituati così, devo essere io a velocizzare questo processo. Il cantiere è aperto ma dobbiamo velocizzare i tempi. Le aspettative sono alte, le vittorie portano convinzione e serenità. Probabilmente oggi non sono riuscito a trasmettere serenità e motivazione per fare una partita migliore. La squadra è quella, lavorare per migliorare. Siamo l’Inter e le aspettative sono alte.”

Inter, Chivu (crediti: Andrea Rosito)

Chivu: “Non voglio perdere le cose buone fatte in questi anni”

Ha poi aggiunto: “Sono state fatte tante cose buone in questi anni e non voglio perderle. Voglio perdere qualche difetto su questa ricerca del gioco che contro squadre che non ti vengono a prendere e che è molto fisica non funziona. Bisogna essere più concreti e pragmatici, fare cose più giuste per quello che è il momento della partita e per quella che è la partita. A livello individuale ognuno deve dare il meglio di quello che ha. Tutti oggi mi sembravano leziosi e in difficoltà nel dare fluidità nella manovra.”

Ha poi concluso: “Per il mercato io non posso parlare di supposizioni, ma di quelli che ho. Io devo pensare a lavorare al meglio con i giocatori che ho. Io so che lavoro per migliore tutti, migliorare questa squadra. Se non siamo riusciti a fare una prestazione migliore la colpa è mia.”

 

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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