Cristian Chivu (IMAGO)
Le parole di Cristian Chivu al termine del match tra l’Hellas Verona e l’Inter, valido per la decima giornata di Serie A.
La domenica della decima giornata di Serie A si è aperta con la sfida tra Hellas Verona e Inter. Al Bentegodi finisce 1-2 in favore dei nerazzurri grazie alle reti di Zielinski e l’autogol al 93′ di Frese. Inutile per i padroni di casa la rete di Giovane.
Al termine del match Cristian Chivu ha commentato ai microfoni di DAZN la prestazione dei suoi.
“Esultanza in scivolata? Ho rovinato la divisa, infatti sono in tuta (ride, ndr). Si vince così, abbiamo affrontato una squadra insidiosa e ben organizzata, ci hanno messo in difficoltà in alcuni momenti. Queste partite sono più facili da perdere che vincere, ma ci abbiamo provato fino in fondo consapevoli del fatto che potesse andare ancora peggio“, ha esordito.
Ecco, di seguito, le dichiarazioni complete dell’allenatore nerazzurro.
Chivu ha poi continuato parlando dello schema che ha portato al gol di Zielinski: “Palombo artefice dello schema? Sì, infatti io ero contrario (ride, ndr). È merito di Angelo e anche di tutti i ragazzi che si impegnano e cercano di portare sempre qualcosa di nuovo, poi quando hai giocatori come Calha che la mette dove vuole e Zielo che riesce a fare bene al volo e non solo… è merito di Angelo ma faccio i complimenti a tutti perché siamo uno staff che si impegna e cerca sempre di mettere qualcosa di nuovo“.
L’allenatore nerazzurro ha proseguito dicendo: “Avevano sempre un blocco basso, volevamo far sì che venissero loro piuttosto che uscire. Dovevano essere loro a prendersi i rischi. Abbiamo avuto occasioni con Bastoni e non solo, ma non siamo riusciti a chiudere la partita. Loro sulle seconde palle sono bravi e così sono andati in porta. A volte perdi anche un po’ la realtà della partita, il Verona è bravo nell’intensità e faccio loro i complimenti, sanno quali sono le loro capacità e i loro limiti e fanno tutto con intensità e qualità“.
Chivu ha concluso parlando di Lautaro Martinez: “Lautaro non segna solo da una settimana, a Bruxelles aveva segnato: non dobbiamo fare un caso. Dal punto di vista di impegno e leadership è un esempio per tutti, non è facile per tutti giocare ogni tre giorni“.
“Non dimentichiamoci che una settimana senza fare gol non è un dramma e non lo è neanche per lui, che lavora sodo e si mette a disposizione“.
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