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Chivu: “L’Inter ha portato alta la bandiera italiana in Europa. Con il Liverpool sarà una partita decisiva”

Cristian Chivu (IMAGO)

Le parole dell’allenatore dell’Inter, Cristian Chivu, alla vigilia della gara di Champions League contro il Liverpool.

Punta a tornare alla vittoria in Champions League l’Inter di Cristian Chivu dopo il ko nell’ultimo turno per 2-1 contro l’Atletico Madrid.

I nerazzurri nella giornata di domani, 9 dicembre, affronteranno il Liverpool di Arne Slot. Nonostante il ko contro i colchoneros, comunque, gli uomini di Chivu sono al quarto posto della classifica della league phase.

Discorso opposto per i Reds che sono al tredicesimo posto e che arrivano alla gara dopo aver perso 4-1 ad Anfield contro il PSV Eindhoven.

A più di 24 ore dalla sfida al Liverpool l’allenatore dell’Inter, Cristian Chivu, ha parlato in conferenza stampa facendo un punto del momento nerazzurro.

Cristian Chivu (Credits: Andrea Rosito)

Inter, le parole di Cristian Chivu

Chivu ha presentato la gara ai microfoni di Sky Sport: “Il Liverpool è una delle squadre più titolate. Ha appena vinto la premier. Ha avuto un buon inizio e poi un calo, è normale. Hanno giocatori in grado di capire i momenti e farsi trovare pronti nelle partite che contano e domani è una di quelle. Salah? Momo è importante a livello mondiale ma questi non sono problemi che ci riguardano“.

L’allenatore dell’Inter ha poi continuato: “Veniamo da un buon momento, abbiamo fiducia e stiamo lavorando per alzare il livello. Noi di certificati non abbiamo bisogno, servono punti e qualcosa di concreto per arrivare fino in fondo. Per Akanji vedremo domani“.

Inter, la conferenza stampa di Chivu

Chivu ha poi proseguito in conferenza stampa: “Credo che sia una squadra che fa dell’intensità un proprio motto, una parte della propria identità. Klopp l’ha portata, Slot sta cercando di mantenerla e ci è riuscito. Noi vogliamo fare come loro, però loro nascono così, hanno una storia e una cultura, legata anche a cosa rappresenta il calcio in Inghilterra, diverso dall’Italia. Non meglio o peggio, ma diverso, e porta ad avere un certo approccio alle gare. È tutto replicabile, dipende dall’atteggiamento dell’avversario e dalle energie: giocando ogni tre giorni non è semplice, non è una lamentela ma un dato di fatto. Vanno capiti i momenti e non va perso l’equilibrio, per non esporsi troppo alla qualità dell’avversario. A tratti bisogna anche riposare, se lo chiedete a un Marcus (Thuram, ndr) vi risponde che non è facile andare in pressione per 90 minuti di fila“.

Poi ha aggiunto: “L’Inter ha portato alta la bandiera dell’Italia in giro per il mondo: non si raggiungono due finali Champions e una di Europa League in cinque anni così facilmente, e va esaltato. Una squadra italiana che gioca così merita qualche elogio, a parte il risultato finale“.

Inter, Chivu: “Dumfries e Darmian? Sono ancora fuori”

L’allenatore nerazzurro si è poi soffermato sui singoli: “Acerbi credo sia il difensore con più minuti, insieme a Bastoni e Akanji. Bisseck ha cominciato a far vedere quello che ci aspettavamo, perché c’è il bisogno del contributo di tutti e ultimamente ha giocato di più. Le scelte si fanno in base alle mie intuizioni, all’avversario, e a come penso di affrontarlo. Acerbi può giocare due volte in tre giorni, per come è fatto: qualcuno gli ha dato qualcosa che ad altri non ha dato, perché recupera molto in fretta. Può giocare tranquillamente. Dumfries e Darmian? Sono ancora fuori, non so per quanto. Non lo so, onestamente. Migliorano: Darmian sta rientrando, a breve inizierà il programma di condizionamento. Denzel sta lavorando in palestra senza mettere peso: cammina senza dolore, ma ci vorrà del tempo“.

Infine ha concluso: “Evitare i playoff è l’obiettivo di tutti, se poi dovremo farli saremo pronti. Stiamo lavorando sulla possibilità di dare minuti a tutti, stiamo facendo le nostre rotazioni per cercare di accontentare i nostri giocatori, per dargli fiducia. Io sono contento di quello che stanno facendo i ragazzi. Ho la fortuna di avere giocatori che apprezzano il mio comportamento: a volte sono confusi, magari, ma il caos ti fa anche pensare a qualcosa in più. Poi non penso di aver creato troppo caos… Se domani chiedo a Marcus di fare il centrocampista sono convinto lo faccia con piacere (ridono, ndr)”.

 

Redazione

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