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Inter, Brozovic: “Vorrei rimanere a lungo a Milano. Vi spiego come è nata la mia ‘posa’”

Un selfie per conquistare le simpatie dei suoi tifosi e anche quelle dei tifosi delle squadre avversarie. Al resto ha pensato la sua tecnica e i gol da cineteca. E dire che Marcelo Brozovic è tutt’altro che un ragazzo estroverso: “Sono un timido” – si legge nelle pagine de la Gazzetta dello Sport –  “Diciamo che sono uno riservato: non amo parlare tanto ma questo non significa che non voglia comunicare. Adesso, quando vado per strada, tutti vogliono fare la foto con me. Posa? Eravamo a Ferragosto, stavamo andando in centro a Milano in macchina, io, mia sorella Ema e un’amica. Prima di partire, l’idea: facciamoci una foto. E io mi metto in quella posa lì, d’istinto e senza una ragione precisa”. La crisi in campionato sembra superata: “Siamo partiti molto bene e poi, con molta onestà e senza certo voler trovare alibi, c’è stato un periodo di momenti anche sfortunati. La partita contro la Juventus in Coppa Italia ci ha però fatto trovare lo spirito di un tempo, il feeling di squadra è tornato”. 

 

L’Inter andrà a Roma a caccia di conferme: “È certamente importante, ma faccio una considerazione: mettete che vinciamo a Roma e dopo ne perdiamo o non abbiamo continuità, che cosa abbiamo risolto? È chiaro che il match è cruciale e che spero di vincerlo, ma da qui alla fine bisogna vincerne tante. Praticamente tutte. Da Inter”. Futuro: “Io vorrei rimanere qui molto a lungo perché mi sono trovato benissimo, da subito: è come se vivessi qui da vent’anni. Ci sono belle persone, bravi ragazzi. Vede, io in tutti gli spogliatoi sono sempre stato uguale, me stesso: né accomodante, né ruffiano, né esaltato. Sempre me stesso. E sono sempre stato abituato a giocare con gente più grande ed esperta. Con Nagatomo ci salutiamo battendo due volte le mani e mettendoci in posa Epic, con la mano sotto il mento, dicendo ‘Yes’. Basket? Sono tifoso dei San Antonio SpursParker è il mio numero uno. E qui facciamo la gara di tiri, non le partite, con Ljajic e Perisic. Chi vince di più? I più bravi siamo io e Adem 

 

Qualche curiosità: “Nel Natale del 2014 ho fatto la cresta di colore rosso. Però mi faceva talmente schifo che ho cercato di cambiarlo. Il problema è che è uscita di un’altra tinta improbabile, giallastra. Quella con la quale mi sono presentato a Milano. Era un colore terribile. Per il terzo posto con l’Inter farò altro. Nel tempo libero invito spesso gli amici a casa per giocare a freccette. Ho comprato un bersaglio professionale, divertente, bellissimo. E poi mi piace giocare a tennis, adoro Roger FedererAh, poi mi sono riappacificato con la mia fidanzata, beh, sto spessissimo con lei, con Silvija“.

Redazione

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