Ange-Yoan Bonny, Inter
Dai primi mesi in nerazzurro fino alle aspettative per il derby: le parole dell’attaccante dell’Inter Ange-Yoan Bonny
Ange-Yoan Bonny ha avuto un inizio positivo con la maglia dell’Inter: l’attaccante ha segnato quattro gol e fornito quattro assist in questa prima parte di campionato.
“Ho capito che serve tempo per capire dove sei, per realizzare quanto grande sia questo club. Poi, quando lo hai capito, devi renderti conto del livello della squadra, che si alza continuamente, già dall’allenamento: l’Inter è molto esigente, ti chiede sempre di più, ma mi trovo benissimo e imparo” racconta durante un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
Bonny ha parlato anche dei compagni che lo hanno aiutato ad ambientarsi in nerazzurro: “Ce ne sono tanti, ma con chi parla francese come Mkhitaryan è più facile. Marcus Thuram mi aiuta tanto e non solo da quando siamo compagni: già a Parma i suoi consigli sono stati preziosissimi. Mi spinge oltre, come anche i compagni italiani: vogliono che dia sempre il massimo senza cali“.
L’ex Parma ha poi proseguito parlando dell’emozione di giocare a San Siro, del rapporto con Chivu e delle aspettative per il derby: ecco le sue parole.
Su San Siro, come dicevamo, si è espresso così: “La prima volta è stata l’anno scorso col Parma: ero frastornato, lo stadio è così grande che sembra non finire mai, toglie il fiato. Quando giochi per l’Inter è diverso, ho avuto la fortuna di segnare subito col Toro: dopo il boato, nel rumore, non senti più niente. È bello, perché è tutto ovattato, è solo emozione“. Bonny ha parlato anche del rapporto con Chivu, che lo ha allenato anche la scorsa stagione proprio a Parma: “A Milano il mister è la stessa persona vera che era a Parma, ha lo stesso modo di fare e di comunicare. Mi chiede sempre di essere disponibile per gli altri, di giocare prima per la squadra“.
Bonny ha commentato così le aspettative per il derby contro il Milan: “Come fascino e grandezza vale Barça–Real. Mi sono rimasti in testa certi duelli come quello tra Dumfries e Theo. Sono due grandi squadre che non si odiano, ma in quei 90’ è una battaglia. Speriamo che, alla fine, tutto si colori di nerazzurro. Derby decisivo? No, perché siamo solo a novembre e può succedere di tutto, però il derby è già importante: poter prendere altri punti, non solo sul Milan, ma anche su Napoli, Roma e le altre che spingono da dietro, sarebbe un bel salto“.
L’attaccante dell’Inter ha parlato dei compagni a cui si ispira di più: “Vorrei avere la fame sotto porta di Lautaro: essere alla sua età il quarto marcatore della storia dell’Inter è straordinario. Lui vuole sempre segnare, che sia un gol bello o brutto non conta. Marcus, invece, sa fare tutto: gol, dribbling, assist. Forse con lui ho qualche similitudine di più, ma siamo diversi e possiamo giocare insieme. Vorrei prendere qualcosa anche da Pio, pochi difendono la palla come lui“.
Bonny ha concluso raccontando un retroscena legato a una foto di quando era bambino, in cui indossava proprio la maglia dell’Inter: “È la prima maglia che mamma ha comprato quando ho iniziato la scuola calcio. Mi ha convinto a indossarla dicendomi che era della squadra di Eto’o, il mio idolo. Forse era un segnale, chissà“.
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